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Sanità: sindacati medici, Vda non torni terra conquista

La situazione è grave e preoccupante – commenta il Presidente di CIMO-FESMED Guido Quici -. Si tratta di medici con anni di esperienza

(ANSA) – AOSTA, 28 GIU – “La preoccupazione delle
organizzazioni sindacali dei dirigenti medici scriventi è che il
territorio della sanità valdostana, già deturpato e impoverito
dalle precedenti gestioni politiche, torni ad essere terra di
conquista, con un immobilismo e un’assenza di programmazione a
medio-lungo termine che da troppo tempo caratterizza il panorama
politico regionale valdostano”. E’ quanto scrivono, in una nota,
le organizzazioni sindacali della Dirigenza medico, sanitaria e
veterinaria Anaao-Asssomed, Aaroi-Emac, Anpo, Cimo, Fesmed, Fvm,
Savt Santé, Snr-Fassid.
    “Coloro che, con un lavorio sommerso e con gli onori della
cronaca, perpetrano instabilità e alimentano dissensi e
confusione in un momento di quiete dopo una pandemia (e una
probabile recrudescenza autunnale) – si legge in una nota – non
hanno evidentemente a cuore la salute pubblica e non hanno
intenzione di confrontarsi con i professionisti della sanità
(cioè i medici e i sindacati che li rappresentano). Noi siamo
disponibili da anni e per altrettanto tempo non ci ha ascoltato
quasi nessun politico regionale, e i risultati sono sotto gli
occhi di tutti. Ora auspichiamo confronti e proposte invece che
illazioni strumentali da chi, magari, sinora ha fatto poco o
nulla per la sanità ospedaliera valdostana. Diciamo basta alle
polemiche, ai cavilli e ai sensazionalismi volti ad attuare
ribaltoni o rimpasti, la maggior parte delle volte a mezzo
stampa”.
    “Durante la pandemia – si conclude la nota – i medici e i
sanitari hanno fatto con senso di responsabilità sociale la loro
parte e ora attendono dalla politica impegno, stabilità,
progettualità e ascolto dei professionisti che in sanità
lavorano. Solo in questo modo, si potrà uscire dall’empasse
dettata dalla ‘fuga’ del direttore generale e dall’estenuante periodo
pandemico. È ora di lavorare, insieme, per un reale ed efficace
rilancio dell’unica azienda sanitaria regionale invece di fare
ancora polemiche che, tra immobilismo ed incertezze, hanno
contribuito e contribuiscono a ridurla ai minimi storici di
credibilità ed efficienza”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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