Parte da Torino il convegno “ONCOnnection. Stati generali – Nord Ovest: Piemonte, Liguria, Lombardia” organizzati da Motore Sanità con la sponsorizzazione non condizionante di Daiichi-Sankyo, Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, Gilead, Merck, Novartis e Takeda, la due giorni, il 15 e 16 settembre 2022, interamente dedicati alle novità che ruotano attorno all’oncologia del Nord Ovest d’Italia – Piemonte, Lombardia, Liguria. Questa è la prima tappa del grande percorso “ONCOnnection” realizzato negli ultimi due anni e che fino ad oggi ha riunito le esperienze in campo oncologico di tutte le regioni di Italia. Le prossime tappe degli “Stati generali dell’Oncologia” (Nord Est, Centro, Sud), hanno l’obiettivo di mettere insieme le esperienze per scrivere nero su bianco le best practices al fine di garantire la migliore presa in carico del paziente oncologico e accesso equo alle cure. Motore Sanità parte dal Piemonte, regione che rappresenta un’eccellenza in campo oncologico per l’adulto e il paziente pediatrico. L’obiettivo è fare il punto sullo stato dell’arte dell’oncologia nell’area Nord Ovest e per questo sono stati chiamati a farlo i massimi esperti con il coinvolgimento delle associazioni dei pazienti e delle istituzioni.
“Perché c’è bisogno di tutti per disegnare l’oncologia di oggi e di domani – ha rimarcato Claudio Zanon, Direttore scientifico di Motore Sanità -. Nel 2021 Motore Sanità ha svolto un percorso ambizioso generatore di idee per l’oncologia, i malati di cancro e le loro famiglie, ovvero il percorso “ONCOnnection, le reti oncologiche al servizio dei pazienti”. L’ambizione stava nel dare voce a tutti e a tutte le anime di questo complesso mondo ovvero cittadini, medici, farmacisti, operatori sanitari, tecnici della programmazione regionale e nazionale, politici, giornalisti, economisti sanitari e industria. Da febbraio a ottobre abbiamo prodotto ben 7 eventi, 7 tavoli aperti su altrettanti temi di oncologia con un comune denominatore: senza gioco di squadra il cancro non si vince. Il percorso si è concluso, meglio si è riaperto in un volume del magazine Mondosanità dedicato”.
Agli “Stati Generali dell’Oncologia” Rossana Boldi, Vice Presidente della XII Commissione (Affari Sociali), Camera dei deputati, ha portato il suo messaggio mettendo in evidenza i bisogni dei pazienti oncologici. “I pazienti chiedono un nuovo modello di assistenza, nuovi percorsi per la diagnosi, il controllo e la cura, che preveda la riscrittura delle relazioni tra i malati, l’ospedale e il territorio, che punti sulla delocalizzazione dei servizi e sulla prossimità delle cure. Naturalmente questo presuppone l’indispensabile coinvolgimento dei pazienti, dei loro caregiver e degli operatori sanitari, tutti, in un impegnativo programma di formazione”.
E ancora: “I pazienti oncologici si aspettano di avere accesso all’innovazione, alla diagnostica di ultima generazione, ai dispositivi medici di ultima generazione ai farmaci innovativi, si aspettano, insomma, di poter usufruire appieno dei progressi veramente tumultuosi della ricerca. Dopo la pandemia siamo precipitati in una economia di guerra, purtroppo è vero, e la sanità in generale, non figura tra i temi della campagna elettorale in corso. Temo che ci siano troppe aspettative rispetto al PNRR e al nuovo Dm 77. Naturalmente spero di sbagliarmi e che riusciremo ad avvicinarci in un tempo ragionevole, agli obiettivi del Piano oncologico Europeo e a migliorare la qualità della vita di questi pazienti”.
E infine il suo appello: “Le nuove strutture territoriali previste dal PNRR non basteranno a modificare il sistema, vanno riempite di personale (che al momento non c’è), per di più adeguatamente formato. Reti oncologiche, fascicolo sanitario elettronico, interoperabilità dei sistemi informatici, tutto questo rappresenta la base per una riforma credibile, nella quale la telemedicina può veramente rappresentare una svolta”.
Secondo Fabiola Bologna, Segretario della XII Commissione (Affari Sociali) della Camera dei Deputati, “il PNRR prende atto che l’emergenza pandemica ha evidenziato con chiarezza la necessità di rafforzare la capacità del servizio sanitario nazionale di fornire servizi adeguati sul territorio e illustra i criteri di allocazione e destinazione delle risorse di derivazione europea per la ripresa successiva alla pandemia: si tratta di una straordinaria occasione per riequilibrare le carenze ed inefficienze sul territorio nazionale. In particolare, la Missione 6, come noto, si occupa di salute e si articola in due componenti: 1) reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale; 2) innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale. Il 29 giugno 2022 il Ministero dell’economia e delle finanze ha comunicato che sono stati conseguiti nei tempi previsti tutti i 45 traguardi e obiettivi indicati dal PNRR per il primo semestre 2022. In questo scenario, l’oncologia sta attraversando un profondo cambiamento basato sull’evoluzione della ricerca e l’uso conseguente di terapie personalizzate e di precisione. La misura più diretta del processo di cambiamento è che la malattia oncologica è curabile e trattabile”.
E ancora: “E’ necessaria l’implementazione delle misure già introdotte nella legge di bilancio relative alle attività di prevenzione contro i tumori, al fine di garantire una migliore presa in carico del paziente oncologico e supportare l’attività di screening in modo omogeneo in tutte le regioni e su tutto il territorio nazionale, relativamente alle diagnosi, stante la necessità di recuperare i ritardi dovuti alla pandemia e di considerare la prevenzione, la tempestività della diagnosi e lo screening attività fondamentali per la presa in carico dei pazienti”.
Sul futuro dell’oncologia ha rimarcato: “Il futuro dell’oncologia, che è strettamente legato al futuro della sanità in termini di sostenibilità, si gioca sulla capacità dei governi e dei parlamenti di portare in Europa proposte che consentano finanziamenti innovativi e sostenibili rispetto alle evoluzioni tecnologiche, all’ammodernamento degli strumenti e ai farmaci innovativi che devono essere disponibili per tutti i cittadini europei. Un’economia di guerra può essere anche una opportunità per creare sistemi nuovi a partire da una sanità che sia sempre più in rete allineandosi a quello che accade già nella ricerca che sempre più gioca su piattaforme europee e internazionali per raggiungere gli obiettivi” ha concluso Fabiola Bologna.