(ANSA) – ROMA, 29 DIC – “Non illudiamoci di uscirne in poche
settimane. Per sconfiggere il Covid ci sarà bisogno di
un’adesione massiccia al vaccino”. Così in un’intervista a ‘La
Stampa’ il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri. Rispetto
ai dubbi del personale sanitario “metterei in dubbio la qualità
del nostro sistema formativo. Avere dei no vax tra i medici
equivale a un fallimento. Al momento – prosegue – non è prevista
alcuna obbligatorietà. Se nei prossimi mesi la campagna non
dovesse raggiungere i 2/3 della popolazione, allora si
dovrebbero prendere delle contromisure. Tra queste, c’è
l’obbligatorietà. Ma non è un problema attuale. Sono fiducioso”.
Come si spiega che la Germania abbia ottenuto più dosi? “Va
fatta luce, se c’è stato un errore nella distribuzione.
Comunque, ci sono delle percentuali settimanali destinate a ogni
Paese e queste verranno rispettate”. Ad aprile arriveremo a 13
milioni di dosi “se tutto va bene. Devono ancora essere
approvati i vaccini e ci sono tempi che si potrebbero allungare.
Non mi stupirei se questi calcoli venissero corretti strada
facendo”. Basta il bando per 15 mila operatori? “Sono
sufficienti. Poi, quando arriveranno gli altri vaccini, dovremo
mettere in campo anche altre figure. In bilancio è previsto un
coinvolgimento dei farmacisti, ma anche gli odontoiatri vanno
presi in considerazione. Anche a loro dovremmo garantire la
vaccinazione”.
Siamo al sicuro dalla terza ondata? “Temo di no. Il vaccino,
che ha un’efficacia accertata a un mese dalla prima dose, nulla
potrà sulla probabilissima recrudescenza che vedremo nei
prossimi giorni”. Riaperture? “Se in una regione la curva è
sotto controllo da settimane, non vedo perché non si debba
iniziare a parlare di una graduale riapertura. Compreso
l’allungamento progressivo degli orari di bar e ristoranti e
l’apertura dei centri commerciali la domenica”. (ANSA).
Fonte Ansa.it