(ANSA) – ROMA, 15 APR – Gli anticorpi neutralizzanti
sviluppati dall’organismo umano dopo l’infezione ad opera del
virus SarsCov2 sono ancora presenti a livelli consistenti anche
a distanza di undici mesi dall’infezione. E’ quanto emerge da
una ricerca realizzata dal laboratorio di virologia
dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
di Roma, diretto da Maria Rosaria Capobianchi, appena pubblicato
sulla rivista Viruses. I dati che emergono dalla ricerca,
sottolinea l’Istituto, sono importanti soprattutto dal punto di
vista epidemiologico, perché forniscono supporto all’ipotesi che
la durata della protezione conferita dall’infezione naturale e
dai vaccini possa andare oltre gli otto-dieci mesi sino ad oggi
ipotizzati dalla letteratura sull’argomento.
I ricercatori hanno analizzato tra febbraio 2020 e gennaio
2021 763 campioni di siero da 662 pazienti Covid-19, prelevati
durante il ricovero allo Spallanzani o dopo il superamento
dell’infezione, nel corso dei controlli di follow-up. Dalla
ricerca è emerso anzitutto che i livelli (o titoli) di anticorpi
neutralizzanti sono più elevati nelle persone di età superiore
ai 60 anni, e tanto più elevati quanto più severi sono stati i
sintomi respiratori manifestati dai pazienti. I livelli più
elevati sono stati raggiunti dai pazienti che manifestavano la
cosiddetta ARDS (Acute Respiratory Distress Syndrome). L’aspetto
più significativo della ricerca è stata tuttavia la conferma che
la maggior parte dei pazienti seguiti per almeno sei mesi e per
un massimo di undici mesi ha mantenuto un livello consistente di
anticorpi neutralizzanti. Nel 60% circa dei casi seguiti, gli
anticorpi neutralizzanti hanno raggiunto il picco tra uno e due
mesi dopo l’infezione, hanno subito un lieve calo tra i due e i
tre mesi, e successivamente sono rimasti stabili sino a undici
mesi dopo l’infezione. (ANSA).
Fonte Ansa.it