(ANSA) – ROMA, 11 NOV – La tossina botulinica, se
somministrata subito dopo il trauma, contrasta gli effetti delle
lesioni del midollo spinale, favorendo il ripristino delle
connessioni muscolo-cervello e limitando l’insorgenza del dolore
neuropatico. Lo afferma uno studio, per ora su un modello
animale, dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del
Cnr in collaborazione con Irccs Fondazione S. Lucia, Sapienza
Università di Roma e Sanford Burnham Prebys Medical Discovery
Institute di La Jolla (USA) pubblicato sulla rivista Toxins.
“A seguito del trauma generato dalla lesione spinale è
possibile distinguere due fasi. La prima è dovuta agli effetti
diretti dell’impatto sul midollo spinale che induce la morte
immediata delle cellule nervose localizzate nell’area del danno,
mentre la seconda è caratterizzata da 3 stadi: acuto, intermedio
e cronico -, spiega Valentina Vacca del Cnr-Ibbc -. Nello stadio
acuto, che inizia pochi minuti dopo il trauma, sono osservabili
importanti e devastanti cambiamenti patofisiologici (edema,
trombosi, infiammazione) che danno origine ad una risposta
neuroinfiammatoria. Durante lo stadio intermedio (da giorni a
settimane post-lesione) sono evidenziabili meccanismi
neurodegenerativi che estendono l’area del danno coinvolgendo
aree illese ma adiacenti la zona d’impatto”.
Proprio la fase acuta è quella in cui è possibile intervenire
con la tossina, spiegano gli autori. La somministrazione spinale
della neurotossina durante questa fase evita l’evoluzione del
danno, limitando la morte cellulare, inibendo il rilascio di
glutammato e riducendo la cicatrice gliale, una ‘barriera’ che
si forma intorno alla parte danneggiata che impedisce il
ripristino delle connessioni neurologiche. (ANSA).
Fonte Ansa.it