(ANSA) – ROMA, 27 LUG – Le persone che hanno ricevuto un
trapianto d’organo, pur se immunizzate con due dosi di vaccino
anti-Covid, non producono anticorpi a sufficienza contro il
virus SarsCov2 e hanno un rischio molto piú alto di diventare un
focolaio di infezione. Solo il 54% di loro sviluppa infatti gli
anticorpi neutralizzanti, come segnala uno studio della Johns
Hopkins University pubblicato sulla rivista Transplantation.
Per misurare la protezione data dal vaccino alle persone
trapiantate, il gruppo guidato da Dorry Segev ha raccolto i dati
su oltre 18.000 persone completamente vaccinate, che avevano
ricevuto un trapianto di rene o polmone in 17 centri degli Stati
Uniti. Di queste, 151 hanno preso il virus, oltre la metà di
loro è stata ricoverata in ospedale con i sintomi del Covid e
quasi 1 su 10 è morta. Anche se il tasso di infezione è basso,
pari allo 0,83%, è comunque 82 volte piu’ alto di quello della
popolazione generale vaccinata, e 485 volte maggiore per quel
che riguarda la possibilità di avere la malattia in forma grave.
Si tratta della prima dimostrazione clinica che le persone
trapiantate, dicono i ricercatori, sono meno protette dal
vaccino. Per questo, secondo molti esperti, per queste persone
servirebbe una terza dose di vaccino. Una prassi avallata dal
governo francese dallo scorso aprile, mentre la scorsa settimana
i Centers for Disease Control (Cdc) americani hanno iniziato a
valutare la questione, ma senza ancora esprimersi con una
raccomandazione ufficiale, finché la Food and Drug
Administration (Fda) non dara’ la sua piena approvazione ai
vaccini a Rna. Nel frattempo, concludono i ricercatori, questi
pazienti, oltre al vaccino, dovrebbero continuare a indossare la
mascherina e mantenere la distanza sociale. (ANSA).
Fonte Ansa.it