(ANSA) – ROMA, 08 NOV – Chi ha vissuto traumi durante
l’infanzia è più a rischio di sviluppare problemi di salute
mentali e altre patologie. Lo suggerisce una ricerca
dell’Università di Auckland (Nuova Zelanda), che ha analizzato
2.888 risposte a un sondaggio sulla violenza in famiglia
condotto nel 2019 e associato le avversità dell’infanzia alle
condizioni mentali e al maggiore rischio di sviluppo di malattie
croniche, dall’asma alle patologie del sistema cardiaco.
Lo studio ha preso in esame gli effetti di 8 tipologie di
traumi infantili (come abuso emotivo, fisico o sessuale,
presenza di famigliari in carcere o con malattie mentali,
divorzio dei genitori). Circa il 45% delle persone che hanno risposto al sondaggio non
aveva riportato eventi avversi durante l’infanzia; il 21,7% ne
citava uno e il 33% rispondeva di avere vissuto più di un
trauma. I ricercatori hanno quindi confrontato le esperienze
vissute con lo stato di salute di chi aveva risposto al
sondaggio.
Ne è emerso che avere sperimentato durante l’infanzia anche
un solo tipo delle avversità prese in esame era associato ad un
aumentato rischio di problemi di salute mentale. Il rischio era
tre volte maggiore per chi aveva vissuto più di quattro tipi di
condizioni traumatiche.
L’avere avuto un membro della famiglia in carcere risultava
associato 4,8 volte in più all’ictus, il risultato era doppio
per chi aveva subito abusi fisici, chi era stato testimone di
violenza domestica o chi era cresciuto in una casa in cui si
abusava di sostanze (alcol, droghe, farmaci).
Le malattie cardiache erano 1,49 volte più diffuse tra chi
aveva subìto abusi emotivi; 1,91 in caso di abuso sessuale; 1,61
se si era stati testimoni di violenza domestica (1,61) e 1,53 in
caso di abuso di sostanze in famiglia. L’abuso di sostanze è
stato associato anche a un maggior rischio asma (+37%). Più a
rischio asma anche chi aveva un componente della famiglia con
problemi mentali (+54) o chi ha vissuto il divorzio dei genitori
(+47). (ANSA).
Fonte Ansa.it