(ANSA) – ROMA, 20 OTT – Complessivamente a causa della pandemia di Covid “sono stati eseguiti circa 2 milioni e mezzo di screening in meno. La paura del contagio ha avuto un peso determinante sulla partecipazione ai programmi di prevenzione”.
Lo ha sottolineato Paola Mantellini, direttrice dell’Osservatorio Nazionale Screening (Ons), in occasione della presentazione del volume ‘I numeri del cancro in Italia 2021’.
“A marzo e aprile 2020, a causa dell’esplosione dell’emergenza Covid, si è verificata la sospensione degli screening – spiega Mantellini -. Un’indagine condotta dall’Ons ha quantificato il ritardo accumulato nel 2020 rispetto al 2019 in termini di inviti, test e mesi standard. La riduzione degli inviti è stata pari al 33% per lo screening cervicale, al 31,8% per quello colorettale e al 26,6% per quello mammografico. La riduzione degli esami è stata pari al 45,5% per lo screening colorettale (-1.110.414 test), al 43,4% per quello cervicale (-669.742), al 37,6% per le mammografie (-751.879).
Complessivamente sono stati eseguiti circa 2 milioni e mezzo di screening in meno”. I mesi di ritardo, ha precisato, “sono stati pari a 5,5 per lo screening colorettale, a 5,2 per quello cervicale e a 4,5 per le mammografie. Sono state stimate anche le diagnosi mancate: oltre 3.300 per il tumore del seno, circa 1.300 per il colon-retto (e 7.474 adenomi avanzati in meno) e 2782 lesioni precancerose della cervice uterina. È importante sottolineare che, per tutti e tre i programmi, nell’autunno 2020 alcune Regioni sono riuscite ad erogare più test rispetto al 2019, mettendo in evidenza una notevole capacità strategico-organizzativa”. (ANSA).
Fonte Ansa.it