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Un microchip, ultima rivoluzionaria scoperta per ridare la vista ai non vedenti

“La maggior parte dei nostri iscritti ha raggiunto un’età che, forse, frenerà questa scelta – dice Luigi Giunta -. Discorso diverso per i giovani a cui si prospetta una nuova, entusiasmante ‘seconda’ vita”

AOSTA. La data non è ancora stata decisa, ma è certa la convocazione di un incontro per appurare la volontà di aderire ad un’opportunità che per i 200 fra non vedenti e ipovedenti della Valle d’Aosta potrebbe rappresentare una svolta epocale: l’inoculazione di un microchip per garantire una buona visione e, in molti casi, per restituire al completo la vista.

 “E’ chiaro che questa scoperta ci galvanizza – dice Luigi Giunta presidente regionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti -. Sarà interessante verificare il risultato del sondaggio che organizzerò, a breve. Un riscontro indispensabile per acquisire informazioni più approfondite e prendere le decisioni del caso.”.

Dopo anni di  studi e di sperimentazioni, l’ospedale San Raffaele, di Milano, ha concretizzato questo interventio, del tutto indolore, di breve durata, ottenendo il massimo risultato: un uomo non vedente, non più giovane, tra l’altro, ha riacquistato la vista e, quindi, la totale indipendenza.

  “Coinvolgerò i nostri iscritti -. riprende Luigi Giunta, ipovedente – in dialoghi singoli in modo tale da appurare le loro aspettative e, soprattutto il grado di propensione per questo intervento.. Penso ai giovani – sottolinea – per i quali si potrebbero spalancare nuovi orizzonti.Un cambiamento totale di vita e la conquista dell’indipendenza”.

Centralinisti, fisioterapisti e insegnanti di canto, le attività prioritarie di chi non vede. Molti giovani neo laureati, poi, sono alla ricerca di un’occupazione commisurata alle loro pesanti.limitazioni. Sottoporsi all’intervento di inoculazione del microchip,eseguito da medici italiani luminari di fama mondiale, potrebbe assicurare loro l’ingresso in comparti lavorativi importanti e allineati al titolo di studio conseguito.

  “Valuterò, con massima attenzione, questa possibilità – annuncia il presidente regionale dell’UIC/Ipovedenti -.Il tutto deve dare il massimo delle garanzie.Non è pensabile di barattare il poco con un eventuale nulla. Mi riferisco al mio stato di ipovedente e ai cittadini nella mia stessa situazione”,conclude.  .

  

   

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