(ANSA) – ROMA, 20 MAG – Quasi un milione di morti in più, di
cui 89.100 in Italia: è questo il tributo di vittime, aggiuntive
rispetto alle previsioni statistiche, che nel 2020 sono state
pagate da 29 Paesi ad alto reddito durante l’emergenza Covid. La
maggior parte a causa della pandemia. Proprio il nostro Paese è
al terzo posto per il più alto numero di decessi aggiuntivi
rispetto alle stime, preceduto solamente da Stati Uniti e Regno
Unito, e seguito da Spagna e Polonia. Questi i risultati di uno
studio internazionale guidato dall’Università di Oxford e
pubblicato dal British Medical Journal.
Norvegia, Danimarca e Nuova Zelanda, secondo la ricerca, sono
gli unici Paesi, tra quelli oggetto dello studio, che non hanno
registrato eccessi di mortalità. Utilizzando un metodo
matematico, i ricercatori hanno calcolato gli eccessi di
mortalità settimanali nel 2020 per ciascun Paese, raggruppandoli
in base all’età, al sesso e analizzando anche i trend stagionali
e annuali di mortalità rispetto ai 5 anni precedenti. Nel 2020,
in particolare, sono stati registrati 979mila morti in più nei
29 Paesi, con il maggior numero di decessi in più registrato
negli Stati Uniti (458mila), nel Regno Unito (94.400), in Italia
(89.100), Spagna (84.100) e Polonia (60.100). La Nuova Zelanda
ha invece avuto meno decessi delle aspettative (-2.500). I
decessi nei 29 Paesi sono stati largamente concentrati da gli
over 75, seguiti dalla fascia di età 65-74 anni. La ricerca
sottolinea che nella maggior parte dei Paesi il numero di
vittime in eccesso ha superato il numero di vittime del Covid:
per esempio, sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna, la
stima di vittime in più era più del 30% superiore rispetto a
quelle causate dal Covid. Per quanto riguarda il sesso, i tassi
di mortalità nella maggior parte dei Paesi erano più alti negli
uomini e la differenza aumentava con l’incremento dell’età.
(ANSA).
Fonte Ansa.it