I numeri sugli effetti avversi sono ben conosciuti all’Aifa, che li comunica però soltanto all’Agenzia europea per i medicinali (EMA), evitando di pubblicarli in Italia. In questo periodo le segnalazioni sono circa 18.000 e una su sei risulta “grave”. Si parla di miocarditi, pericarditi, embolie polmonari, trombosi. Non pochi dubbi sul numero dei morti.
Che fine hanno fatto i report sugli effetti avversi?
La cadenza dei report sugli effetti avversi diffusi dall’Aifa era a mensile, ma a ottobre è stata presa la decisione di rendere pubblici i dati ogni tre mesi: “Considerata la stabilità dell’andamento delle segnalazioni per i diversi vaccini, il Rapporto di sorveglianza sarà pubblicato con cadenza trimestrale”, ha comunicato l’ente italiano regolatore del farmaco. Tuttavia, dopo tre mesi la pubblicazione dei numeri non è arrivata, e non si capisce quanto l’Aifa voglia ancora aspettare prima di comunicare i dati agli italiani. Byoblu ha più volte richiesto la pubblicazione del report e ci è stato riferito che questo sarebbe stato pubblicato a fine gennaio. Ma questo non è ancora avvenuto. Paradossale come i dati riguardo a vaccinati e non, positivi e morti Covid, vengano ancora quotidianamente spiattellati sui mass media nei consueti “bollettini”, mentre gli effetti avversi da vaccino non vengono seguiti con la stessa attenzione. Tutt’altro, larga parte dei quotidiani cerca in tutti modi di sminuire la loro esistenza, compiendo a tutti gli effetti una azione di “negazionismo” nudo e crudo.
Gli effetti avversi italiani aumentano nella banca dati europea
L’ottenimento dei dati sugli effetti avversi è un compito al limite della fisica quantistica, anche a livello europeo. La piattaforma EudraVigilance che raccoglie le segnalazioni spontanee fatte in Europa richiede infatti una serie di passaggi non proprio intuitivi per ottenere le informazioni che servono. Bisogna esportare i fogli di calcolo ed estrarre, vaccino per vaccino, gli effetti avversi contenuti nei documenti. È necessario poi isolare i numeri che riguardano la regione d’interesse, in questo caso l’Italia. Seguendo questa procedura, i pazienti giornalisti de La Verità hanno scoperto che i numeri italiani sono progressivamente aumentati nella banca dati europea. Che cosa significa? Che l’Aifa sembra aver consegnato i numeri all’Europa, mantenendo al contempo un assordante silenzio nel Belpaese.
Cosa dicono i numeri
Stando quindi a EudraVigilance le segnalazioni per tutti i vaccini somministrati in Italia sono aumentata come segue: Pfizer (+11.262 segnalazioni), Moderna/Spikevax (+6.128), Janssen (+236) e Vaxzevria/Astrazeneca (+138). I dati ottenuti tramite il “sistema Ram”, mostrano invece le segnalazioni fino al 26 gennaio 2022. In questo periodo, all’Aifa sono giunte 24.077 segnalazioni in più rispetto all’ultimo rapporto. Il 64% di queste è da attribuire al preparato Comirnaty, quello prodotto da Pfizer/BioNTech, mentre il 30% sono relativi allo Spikevax di Moderna. Secondo quanto emerge dal sistema Ram, quasi una reazione su sei viene classificata come “grave”, si tratta del 16,7% delle reazioni segnalate. Un aumento preoccupante, se comparato con il 14,4% del primo report diffuso da Aifa.
Giallo sui morti
Rimane un mistero il numero di segnalazioni che comprendo un esito fatale. Secondo La Verità, nell’elenco risultano 100 casi di “morte improvvisa” e 44 casi di “morte”. Nel report di ottobre 2021 venivano riportati 608 decessi post vaccinato, per 16 di questi era stata stabilita una correlazione con il preparato. Perché Aifa continua a tenere nascosti i numeri? …continua su