Un problema non riportato quotidianamente con i bollettini della Protezione Civile per il Covid-19, sono gli effetti psichici indesiderati lasciati in eredità proprio dal coronavirus.
Ansia e preoccupazione sono all’ordine del giorno, e non solo per chi è positivo al covid: tutti noi abbiamo sperimentato la paura del contagio o le difficoltà lavorative dovute alla crisi, e molti di noi ne stanno soffrendo parecchio.
Secondo i dati più di una persona su due potrebbe soffrire di disturbi mentali. Massimo Giannantonio, presidente della Società Italiana di Psichiatria, spiega come prima del Covid-19 si stimava che nel 2030 le malattie della mente supereranno le malattie cardiovascolari, diventando le più diffuse al mondo. Considerando l’enorme aumento di casi avuti in questo periodo tra pre e post lockdown, non si esclude la possibilità che questo sorpasso possa avvenire molto prima.
“Abbiamo calcolato che i servizi di salute mentale avranno il 30% di pazienti in più, ovvero 300.000 nuovi casi che si sommeranno ai 900.000 già in carico alle strutture – afferma il presidente della SIP – a questo si aggiunge la costante bassissima propensione all’investimento pubblico nel campo della salute mentale. L’Italia, con il suo 3,2%, resta fanalino di coda in Europa che ha medie superiori al 5%: abbiamo meno medici, meno personale, meno operatori dedicati a questo settore sempre più importante della salute pubblica che oggi rischia il default”.
Nasce quindi la campagna di informazione #insiemeperlasalutementale. Il personale chiede più investimenti e una maggiore accessibilità ai servizi per la salute mentale.
E’ molto importante, inoltre, che si parli apertamente del disagio psichico cosicché i pazienti non si vergognino a chiedere aiuto e non si sentano soli.
L’obiettivo della campagna è proprio quello di abbattere un muro virtuale dello stigma e dei pregiudizi attraverso delle challenge pensate sui social.
“Tra le malattie mentali la depressione è la prima causa di disabilità, in crescita negli ultimi decenni e ancor più a seguito della pandemia e delle sue conseguenze fisiche ed economiche – spiega Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF) e direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’ospedale Fatebenefratelli-Sacco di Milano.
“Per questo è quanto mai necessaria una sensibilizzazione e un’informazione che raggiunga tutti gli operatori sanitari, favorendo la diagnosi e l’intervento precoce soprattutto a livello della medicina generale, ma soprattutto l’intera popolazione, sensibilizzando in particolare categorie come genitori e insegnanti, famiglie e ambienti a rischio. Ogni iniziativa, ogni campagna, ogni azione di sensibilizzazione è fondamentale: ogni giorno è importante per abbattere il muro dell’indifferenza”, conclude.
Il Presidente della Repubblica Mattarella parla in occasione della “World Mental Health Day”, cioè la Giornata della salute mentale che si svolge proprio oggi 10 Ottobre.
“Questa Giornata costituisce l’occasione per riflettere sui bisogni delle persone più fragili e sulla vulnerabilità psichica connessa alle condizioni di isolamento sociale e di emarginazione. Quest’anno, le vicende della pandemia hanno acuito la sofferenza delle persone affette da patologia psichica, spesso costrette a vivere lontano dalle proprie famiglie per ragioni terapeutiche e che si sono trovate in alcuni casi ad affrontare in solitudine gli effetti della chiusura. Un ruolo fondamentale per il supporto alle persone con malattia psichica continua a essere svolto dalle famiglie, di frequente gravate di una gestione difficile dal punto di vista economico e relazionale. Diventa quindi importante il ruolo delle istituzioni, affinché nessuno venga lasciato solo e sia permesso a tutti di accedere all’assistenza più adeguata su tutto il territorio nazionale. Un’attenzione particolare deve essere destinata alla scuola e agli spazi educativi e relazionali, che vanno incoraggiati e sostenuti per creare reti e forme di integrazione tra le persone”. “La salute mentale è un diritto che deve essere garantito a tutti, tutelando e sostenendo coloro che non possono auto-rappresentarsi. L’impegno delle istituzioni e della società civile deve essere quello di tutelare la dignità di ogni individuo, sostenendolo anche e soprattutto nelle condizioni di fragilità. Dobbiamo stare al fianco di chi lotta contro la sofferenza psichica, affinché sia garantita a tutti una vita all’insegna dell’inclusione e del superamento di pregiudizi e discriminazioni”, conclude il Presidente.