Direttamente dal sito Corvelva pubblichiamo e proponiamo un vecchio articolo del dott. Carlo Ruata (medico contro le vaccinazioni obbligatorie).
“Dopo una vita che veniamo tacciati come antivaccinisti per il solo fatto di essere contro le vaccinazioni obbligatorie, abbiamo deciso di acquistare, scannerizzare e divulgare gli scritti del Dott. Carlo Ruata (1849 – 1918), professore di Materia Medica e Igiene presso l’Università di Perugia, che fu il primo, forse unico, antivaccinista italiano.
Considerate che ai tempi esisteva una sola vaccinazione ed essere critici verso di essa, significava essere tecnicamente contrari al 100% dei vaccini. Ruata nei suoi scritti denunciava le problematiche legate alla vaccinazione jenneriana, i decessi per vaiolo nei vaccinati e le ottuse politiche vaccinali.
Sperando di fare cosa gradita, vi proponiamo qui sette paginette impetuose e appassionate contro la vaccinazione obbligatoria. L’opuscolo, ormai introvabile, fu stampato a proprie spese nel 1899 e diffuso gratuitamente da Ruata. Si tratta di un esposto – ricorso contro l’ordinanza del sindaco di Perugia che obbligava i genitori a far ripetere la vaccinazione antivaiolosa, ove ritenuta necessaria, pena l’esclusione dalle scuole.
Ogni tanto lanciarsi nella storia della vaccinazione, dalle sue origini, aiuta a capire tante cose.
Qui una pubblicazione del 1912 con cui il Dottor Carlo Ruata, professore di Materia Medica e Igiene presso l’Università di Perugia, spiega i fallimenti della vaccinazione antivaiolosa in Italia e la fallimentare “biotecnologia” adottata all’epoca per produrre i vaccini.
Vi citiamo un appello contenuto nel testo e scitto direttamente da Ruata: “Egli prega vivamente coloro che, dopo la lettura di queste pagine, vengono nella convinzione che ogni padre di famiglia, ogni cittadino, dovrebbe conoscere quanto qui è detto prima di consegnar ciecamente le braccia dei propri figli al vaccinatore, di fare un leggiero sacrificio distribuendo a parenti ed amici gratuitamente quel numero di copie di questo opuscolo che crede conveniente. É un buon servigio reso alla patria”
E ancora…
“Più del 60 per 100 dei bambini dell’Ospizio dell’infanzia abbandonata della nostra Torino moriva di risipola vaccinale… se quelle vaccinazioni fossero state adoperate ai tempi di Erode, la strage degli innocenti sarebbe stata inutile; sarebbe bastato il vaccino per produrla. Le faccende erano molto più serie se, in causa pel vaiuolo si dovevano fare, durante l’anno, vaccinazioni e rivaccinazioni”
“Moltissimi sono i casi di bambini sani e robusti, che dopo la vaccinazione diventano macilenti, sparuti e , non solo non riacquistano più la salute di prima, ma talora deperiscono fino alla morte. La vaccinia è una malattia leggera, ma inoculata nell’uomo si comporta come tutte le altre malattie infettive e cioè assume un grado differente di gravità a seconda del modo di rispondere dei diversi individui nei quali si è inoculata, come fanno il morbillo, la tosse convulsa, gli orecchioni etc, tutte affezioni che, quantunque naturalmente leggere, in taluni individui diventano fatali.
Fonte https://www.corvelva.it/approfondimenti/archivio-storico/dott-carlo-ruata