Ieri è stata la giornata internazionale dei danneggiati da vaccino. Questo evento porta alla nostra attenzione che la vaccinazione non è un atto innocuo e può avere effetti talvolta negativi, e anche molto gravi. In un momento in cui la vaccinazione è obbligatoria in molti paesi del mondo, è ancora più importante informare le persone sui potenziali rischi della vaccinazione. Il danno da vaccino viene spesso negato dalle autorità sanitarie e dai funzionari statali anche se molti esperti medici in tutto il mondo mettono in guardia sui rischi. Solo i genitori dei bambini feriti dal vaccino conoscono la verità.
L’esistenza della vaccinazione obbligatoria in alcuni paesi è una violazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. I bambini in particolare possono diventare vittime di sistemi che costringono i genitori ad accettare cure mediche per i propri figli, sotto la minaccia di sanzioni, e questo può essere rischioso per vari motivi. In nome di una salute pubblica scientificamente infondata, la salute di un bambino può essere compromessa, o addirittura danneggiata irrimediabilmente. Allo stesso tempo, la professione medica e le autorità non sono in grado di giustificare scientificamente la necessità e i benefici di tali pratiche, né per gli individui né nel dominio collettivo.
Vogliamo oggi ricordare la vergogna tutta italiana di non aver ancora diritto, come cittadini e come destinatari anche di diversi obblighi vaccinali, a conoscere l’esatto numero dei danneggiati riconosciuti dallo Stato italiano, nonché l’ammontare dei risarcimenti e soprattutto la causa e l’entità dei danni “compensati”. Persone che divengono numeri e numeri che vengono nascosti.
Siamo tutt’ora in attesa di riscontro al ricorso che abbiamo presentato contro il ministero della Salute per la mancata risposta alle domande della nostra richiesta di accesso agli atti e oggi più che mai questo silenzio diviene assordante, tanto più perché siamo consapevoli che, qualsiasi numero ci verrà comunicato, non sarà altro che una minima parte delle reali vittime che subiscono in silenzio e senza alcun aiuto da parte di chi millanta di avere a cuore la salute della popolazione.
Oltre all’iniziativa “Light a candle” (che comunque vi invitiamo a visitare e diffondere perché è totalmente gratuita ed immediata come “azione”, portando a dimostrare quanti nel mondo tengono a ricordare queste vittime (
http://lightacandle.eu/main), in diversi Paesi sono state fatte dimostrazioni o sit-in in questa giornata, nel corso degli anni.
Non ci illudiamo certo che una giornata di memoria cambi qualcosa per queste persone e per le famiglie coinvolte ma, se non altro, facciamo in modo che questa causa non venga abbandonata.