La scienza conosce da tempo l’importanza del ruolo protettivo e curativo svolto dal Sistema Immunitario. E al tempo stesso conosce bene anche qual è il ruolo essenziale svolto dai micronutrienti (vitamine, oligoelementi, polifenoli, eccetera) nella lotta contro le infezioni batteriche e/o virali.Eppure, per quanto se ne sappia, curiosamente nessuno ne consiglia o raccomanda l’utilizzo.
I politici parlano di mascherine, isolamento, lavaggio delle mani, e così via.
Nessuno mette in dubbio che siano misure non trascurabili, ma è un fatto che siano comunque misure perlomeno tardive. Sui mass media si sente solamente citare casualmente, di tanto in tanto, il sistema immunitario, ma niente di più di questo. Mentre i giornalisti, divenuti di norma così loquaci sull’argomento virus – sul quale sanno poco o nulla – tacciono sull’argomento.
Quanto ai politici, sono troppo impegnati a parlare di altri problemi. L’argomento, quindi, sembra essere un tabù. A stento si è arrivati a riconoscere che i farmaci antinfiammatori e l’aspirina sono controindicati a causa degli immunosoppressori. Bene!
Io vi invito a ragionare: se l’uomo è sopravvissuto finora, a chi pensate debba essere riconosciuto il merito? Che cosa ha permesso agli esseri viventi, nel corso della Storia, di resistere alla moltitudine di batteri e virus esistenti intorno a noi? La risposta è una soltanto: dobbiamo tutto al Sistema Immunitario, e cioè alla nostra prima e unica difesa naturale.
Un sofisticato “sistema di allarme” che – lo voglio spiegare a chi legittimamente non lo sapesse – non è una entità immateriale che aleggia intorno a noi, ma si trova nel nostro organismo. E per il 70% nel nostro intestino.
Peccato però che il nostro mondo moderno e industriale – quello che alcuni ancora si ostinano a definire il mondo del progresso – ha iniziato insidiosamente, a poco a poco, ma poi sempre più rapidamente, ad aggredire il Sistema Immunitario tramite l’inquinamento di aria e acqua, l’alimentazione sempre più sbilanciata, lo stress, l’uso mal gestito e soprattutto l’abuso di farmaci e vaccini, e via elencando.
Il risultato di tutto ciò?
Anziché sostenere il Sistema Immunitario, l’umanità lo ha indebolito gradualmente. O, ancora peggio, lo ha reso del tutto inattivo. Il che equivale a farsi installare in casa un perfetto e costosissimo impianto antifurto, e spegnerlo prima di uscire di casa, facendo così la felicità dei ladri.
Al giorno d’oggi – questo è un dato che l’OMS (l’Organizzazione mondiale della Sanità) ha reso noto da anni – il sistema immunitario della popolazione a livello mondiale, ma soprattutto di quella del mondo occidentale e cosiddetto evoluto, è stato pericolosamente indebolito; ed è persino crollato in chi è nella fascia d’età degli over 65 anni. E questo crollo delle difese apre le porte ai microrganismi patogeni, soprattutto ai virus, preparando il “letto” ideale per le epidemie. Gli spalanca davanti le porte, spiana loro la strada.
Prima l’influenza spagnola, poi via via la SARS, l’Ebola e infine l’AIDS, erano state l’una dopo l’altra esperienze che avrebbero dovuto suonare come campanelli d’allarme e servirci di volta in volta come lezioni da tenere ben chiare in mente. Ma come sempre, o quasi, la scienza medica peccò di presunzione: lo fece appunto IERI, non prendendo sul serio gli avvertimenti, sottovalutando così, di volta in volta, il nuovo avversario che si trovava davanti.
E purtroppo sta facendo lo stesso anche OGGI: di fronte all’epidemia i nostri scienziati sprecano tempo e risorse per dividersi. Mentre i politici non trovano nulla di meglio da fare che incolparsi a vicenda tra di loro. Se andiamo a studiare il lavoro del professor Luc Montagnier (medico, biologo, virologo e docente all’Istituto Pasteur) co-scopritore del virus dell’AIDS e premio Nobel per la medicina nel 2008, ci si rende conto che già nel 2005 lui aveva individuato e sollevato il problema. Stranamente, le sue opere sono state messe poi sotto una campana di vetro, come se non se ne dovesse più sentire la “voce”.
Evidentemente scomoda alle orecchie di qualcuno. E lo stesso è stato fatto con le opinioni e il pensiero di tanti altri professionisti e scienziati.
Dagli studi di Montagnier emergeva – ed emerge – in modo evidente che sostenere e favorire le capacità del Sistema Immunitario dei singoli individui permette la protezione dai virus, talvolta capaci di mantenersi asintomatici, come è successo infatti in molti casi di AIDS.
Ma l’AIDS è un Coronavirus. Quindi perché non dovrebbe essere lo stesso per il Covid 19?
In ogni caso, sostenere il Sistema Immunitario sembra comunque una scelta logica, se non addirittura essenziale. Questo, lo dico a voce alta, avrebbe dovuto essere il primo gesto di PREVENZIONE da compiere e da diffondere, ben prima di pensare alle misure di barriera che – lo ripeto per non essere frainteso – sono certamente utili, ma restano ahimè misure troppo deboli e tardive di fronte a un’epidemia così grave, aggressiva e rapida.
Ora vi chiederete legittimamente: ma come interviene il Sistema Immunitario nella lotta del nostro organismo contro le infezioni virali? Ve lo spiego con le parole del grande biologo francese Jean-Marie Pelt, scomparso qualche anno fa.
“Il nemico numero 1 del nostro sistema immunitario sono i radicali liberi (frammenti di molecole altamente reattive, ndr) che non devono accumularsi in alcun modo. Il corpo deve distruggerli perché sono iper-tossici. Sono quelli che sono coinvolti nella genesi delle malattie, ma sono anche quelli che promuovono le infezioni batteriche o virali”.
Questo significa una cosa fondamentale: il primo scudo contro la pandemia è lì, nel Sistema Immunitario. Peccato che questa verità sembri non importare a nessuno.
Ad agire, una volta assorbiti, sono i micronutrienti, come appunto le vitamine, gli oligoelementi, i polifenoli, eccetera. Essi agiscono in sinergia tra loro, ma anche assieme agli enzimi e ai sistemi antiossidanti della cellula per neutralizzare i radicali liberi costantemente sviluppati all’interno delle cellule. Questa sinergia è essenziale, eppure viene totalmente trascurata nella lotta alle infezioni, in particolare contro quelle virali.
Le vitamine C, E, A, il selenio, lo zinco, l’acido lipoico, il glutatione e suoi precursori, i carotenoidi (flavonoidi, antociani, tannini) agiscono in sinergia. Sono il “nutrimento” di cui il sistema immunitario ha bisogno. Ma per funzionare devono appunto lavorare insieme. Non basta cioè consumare la sola vitamina C, anche se in dosi elevate o per via venosa; per far sì che agisca, che sia davvero efficace, dobbiamo farla “lavorare” insieme con tutte le altre molecole antiossidanti: in collaborazione e dunque in sinergia con loro.
Da questa premessa discende un messaggio forte: c’è un significativo collegamento tra qualità dell’alimentazione e salute. È chiaro che se al giorno d’oggi fosse ancora possibile un’alimentazione di qualità, senza ombra di dubbio questa sarebbe la soluzione ideale e naturale alla portata di tutti. Purtroppo il mondo moderno, con la sua folle agricoltura ormai asservita all’industria alimentare, non lo consente più. Quindi, o ci costruiamo il nostro orto e il nostro pollaio, o siamo costretti a usare integratori.
Le statistiche dell’OMS sono del resto molto chiare: “L’83% della popolazione con più di 40 anni è carente di micronutrienti”.
Questo significa che le difese immunitarie della popolazione sono quindi sempre più indebolite e siamo sempre meno resistenti alle aggressioni e alle insidie del mondo che ci circonda.
Il mio consiglio è quindi semplice: dal “cibo” alle tue difese. Apri gli occhi. Se ciò non ti impedirà di incontrare il virus lungo la strada, ti consentirà perlomeno di resistere molto meglio all’infezione.
È ora di svegliarsi.
Rubrica Sanus Vivere
di Sandra Caschetto