avvocatoinprimafila il metodo apf

La dieta mediterranea, questa (s)conosciuta: i consigli del Medico Dietologo in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 16 ottobre

Tutti dicono di conoscerla, sanno che è la migliore ma sono pochi quelli che la seguono realmente. Per la precisione, 13 italiani su 100, come rilevato da recenti studi.
La dieta mediterranea – dichiarata nel 2010 Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco – rappresenta un ottimo regime alimentare per la nostra salute e le prove scientifiche confermano che è associata ad un maggiore controllo del peso corporeo e ad un rischio più basso di sviluppare malattie croniche, tra le quali le patologie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e alcuni tipi di tumori.
Con il passare degli anni, però, ci siamo allontanati sempre più dai principi che costituiscono la base della dieta mediterranea e ora abbiamo spesso serie difficoltà nell’applicarla correttamente.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione che si celebra ogni anno il 16 ottobreDoctolib.it, l’app gratuita che aiuta i cittadini nella gestione della propria salute, ha chiesto al Dottor Edoardo Mocini, Medico Dietologo Specialista in Alimentazione, quali sono gli errori che più spesso commettono “a tavola” gli italiani e perché sono così pochi a seguire davvero la dieta mediterranea.
Non è facile seguire la dieta mediterranea perché richiede tempo, organizzazione ed una certa educazione alimentare” – spiega il Dott. Mocini. “La vita moderna è frenetica: si mangia spesso fuori casa e si tende a scegliere cibi pronti per comodità, trascurando gli ingredienti freschi. Inoltre, tanti non comprendono pienamente cosa comporta questa dieta, che va ben oltre il <mangiare sano>”.
Molti italiani, quando pensano alla dieta mediterranea la associano subito alla piramide alimentare che tutti conosciamo. È corretto? La piramide rispecchia i suoi principi?
L’abbinamento è corretto” – precisa il Medico Dietologo della piattaforma di sanità digitale Doctolib.it – “ma la piramide da sola non riflette tutto. La dieta mediterranea include anche l’attività fisica, la convivialità e la stagionalità dei prodotti. La piramide è una buona guida per la frequenza e le quantità dei cibi ma andrebbe integrata con questi altri aspetti dello stile di vita”.
Dal punto di vista strettamente alimentare” – afferma Mocini – “alla base della piramide ci sono gli alimenti da consumare ogni giorno: frutta, verdura, cereali integrali e acqua. Consiglio almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno e cereali integrali per mantenere stabili i livelli di zucchero. Salendo, ci sono gli alimenti da consumare con moderazione: legumi, pesce, carni magre, latticini e uova. Infine, in cima troviamo quelli da limitare, come dolci e carne rossa, da riservare ad occasioni speciali o ad un consumo settimanale moderato”.
Quali suggerimenti possiamo quindi dare per i diversi “piani” della piramide?
Per i pasti principali” – dichiara il Medico Dietologo di Doctolib.it – “è fondamentale bilanciare fonti di carboidrati, proteine e grassi. Un pasto ideale potrebbe includere cereali integrali, una fonte proteica sana come legumi o pesce e in misura minore carne, una porzione abbondante di verdure. Quotidianamente, è necessario puntare su frutta, verdura, cereali integrali, legumi e acqua. A livello settimanale, possiamo variare le proteine tra pesce, legumi, uova e carni bianche, limitando quelle rosse e gli affettati/insaccati”.
Chiudiamo con una curiosità… quali sono gli errori più comuni che gli italiani commettono nella loro alimentazione?
Molti consumano troppi cereali raffinati e poche verdura” – conclude Mocini – “preferendo le fonti proteiche soprattutto animali e consumando pochi legumi. C’è poi un eccesso nel consumo di carne, soprattutto affettati, quasi il doppio di quanto raccomandato. Al contrario di quanto si pensa, molti problemi metabolici derivano non da un consumo eccessivo di carboidrati quanto piuttosto di grassi saturi. Grassi saturi dei quali la carne e i prodotti animali in generale sono ricchi. Molti errori poi, è necessario dirlo, sono fortemente influenzati dal contesto sociale: la vita frenetica porta a preferire cibi pronti e a considerare la dieta solo come qualcosa di temporaneo. Non si possono però colpevolizzare le persone che fanno fatica, semmai dobbiamo capire come aiutarle: servono anche iniziative sociali per rendere più <facile> avere uno stile di vita sano, ad esempio educazione alimentare e un ripensamento generale sull’equilibrio lavoro-tempo libero”.
Exit mobile version