Molti medici hanno dato una visione diversa su questa pandemia rispetto a ciò che ogni giorno ci viene raccontato da istituzioni e mainstream. Uno di questi è il dottor Giuseppe Di Bella.
“Mio padre Luigi Di Bella è stato un antesignano più di venti anni fa, anche lui colpevole di dire la verità. Oggi tutti i suoi studi sono documentatissimi nella letteratura ma ai tempi hanno censurato tutte le sue scoperte. Ma per questa élite non deve ancora finire l’ansia, l’angoscia e il terrore, tutti aspetti psicologici con cui riescono a irretire e condizionare le genti.
Questo momento per la nostra nazione è molto grave e triste. I danni sono enormi, sia per mano dei potenti più pericolosi che stanno in regia, sia da quelli che hanno solo una funzione di comparsa. La situazione attuale è stata pianificata da decenni. Hanno attuato un percorso, niente di quello che fanno è casuale, anzi è tutto profondamente meditato.
Non hanno considerato inoltre un aspetto molto importante. Molti cominciano a non avere più fiducia nella nostra classe politica italiana, che quando impone qualcosa provoca un rifiuto nei cittadini, dettato anche da una valutazione sul comportamento di questi signori.
Alcuni medici come il dottor Bassetti, il professor Zangrillo e il professor Clementi, che hanno partecipato all’evento di Sgarbi, hanno dissentito pesantemente sulle attuali linee seguite su questo coronavirus. Anche molti altri personaggi autorevoli, come il Nobel Montagnier e il noto virologo Giulio Tarro, stanno esprimendo un parere diverso ma sono colpevoli di dire la verità. Di risposta gli hanno scatenato contro la macchina del fango.”
Le verità sul virus e il vaccino
Tra i bersagli preferiti dalle menti che architettano questi piani ci sono l’Italia e gli italiani, per quello che rappresentano. Sono un obiettivo da abbattere, vogliono annientare la nostra cultura.
Chi vuole ingannare e raccontare il falso deve partire da una parte di verità, diversamente non può disinformare e falsificare. Il fatto che il virus esiste e che, per qualcuno, può essere letale, sono verità. Però da un dato reale del 4% di mortalità negli Usa, al terrorismo che hanno fatto, dipingendola come la peste o la Spagnola, c’è un abisso.
Ci sono alcuni elementi semplicissimi che smontano questo terrorismo: è vero che ci sono dei morti ma il dato che hanno nascosto è che la grande maggioranza di queste persone avevano altre patologie. Sono dati molto semplici, documentati e incontestabili sul piano scientifico ma non li prendono assolutamente in considerazione. Si stanno imponendo.
Da un punto di vista razionale non ha senso, dovremmo cambiare interamente la legislazione mondiale della farmacologia e della sperimentazione. Se adesso gli fa comodo arrivare a somministrare i farmaci senza conoscere esattamente gli eventi avversi immediati e postumi, fa capire la credibilità del momento che stiamo vivendo. Gli effetti più pericolosi sono quelli più lontani.
Non va trattato l’argomento in modo assoluto: vaccino sì, vaccino no. Il problema non è politico, non deve essere un burocrate di partito a imporre autoritariamente un certo numero di vaccini. Deve essere il medico a decidere per il suo paziente dove, quando e quale vaccino fare. La colpa più grave dal punto di vista scientifico è quella di non dire la verità.
Giuseppe Di Bella sulle falsificazioni delle cure
Le vaccinazioni antinfluenzali predispongono a complicazioni e pare che in Lombardia alcuni medici abbiano documentato che i casi più gravi avevano ricevuto il vaccino antinfluenzale, anti-pneumococco e anti-meningococco.
Il vaccino che imporranno in maniera autoritaria ai medici, pena l’esclusione dal lavoro, non ha assolutamente gli effetti positivi per cui lo vogliono inoculare. Non solo, può anche predisporre a complicazioni gravi dei virus delle vie respiratorie.
Hanno infangato anche le cure conosciute. Sono arrivati a pubblicare un falso sulla prestigiosa rivista The Lancet, in cui uno studio sosteneva che la clorochina faceva più morti del virus. Una teoria talmente assurda che è stata subito smontata….continua a leggere
di Denise Baldi