Uno studio clinico condotto su 25.000 persone per 5 anni ha dimostrato che la somministrazione di vitamina D e acidi grassi omega 3 ha ridotto significativamente il rischio di sviluppare una malattia autoimmune.
Le carenze di micronutrienti sono un fattore chiave nell’insorgenza e nella progressione di malattie croniche, come le malattie autoimmuni.
In particolare, la carenza di vitamina D è considerata uno dei fattori di rischio più importanti per la manifestazione di malattie autoimmuni, mentre la sua somministrazione è stata associata ad un rischio ridotto di queste patologie in molti studi.
In contemporanea, l’effetto antinfiammatorio degli acidi grassi omega-3 è stato associato alla riduzione dell’infiammazione e al miglioramento dei sintomi in molte malattie autoimmuni.
In uno studio clinico condotto su 25.871 uomini e donne negli Stati Uniti, è stata confrontata l’incidenza delle malattie autoimmuni nelle persone che hanno ricevuto vitamina D (2000 UI al giorno) e acidi grassi omega-3 (1000 mg al giorno) rispetto alle persone che hanno ricevuto un placebo. Il tempo medio di follow-up è stato di 5 anni [1].
Secondo i risultati pubblicati su Arthritis Rheumatology, le persone che hanno ricevuto vitamina D3, acidi grassi omega-3 o entrambi, hanno avuto un rischio ridotto del 25-30% di sviluppare una malattia autoimmune rispetto al gruppo di persone che non hanno ricevuto un trattamento con questi due micronutrienti.
Lo studio ha registrato una ridotta incidenza di tutte le malattie autoimmuni, come la malattia di Hashimoto, l’artrite reumatoide, la psoriasi, la polimialgia reumatica e altre malattie autoimmuni.
Inoltre, lo studio ha mostrato che l’effetto di riduzione del rischio della vitamina D era più forte dopo 2 anni di integrazione.
Figura 1: grafico dell’insorgenza di malattie autoimmuni nei gruppi che hanno ricevuto vitamina D e/o acidi grassi omega-3 (linee colorate) rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo (linea nera).
In conclusione, lo studio ha dimostrato che la somministrazione di vitamina D3 e acidi grassi omega-3 per 5 anni ha ridotto l’incidenza di malattie autoimmuni del 25-30% negli adulti, rispetto a coloro che non avevano ricevuto alcun integratore. L’effetto della vitamina D3 è apparso più forte dopo 2 anni di integrazione.
Fame nascosta: individuazione e correzione
La marginale mancanza di micronutrienti, anche detta “fame nascosta“, è oggi uno dei principali fattori di sviluppo di malattia
Nonostante le carenze di micronutrienti siano comuni e colpiscano quasi l’intera popolazione, spesso non vengono diagnosticate: la marginale mancanza di nutrienti passa inosservata per molti anni fino alla manifestazione di una malattia. Carenze specifiche non sono facili da rilevare attraverso i comuni test di laboratorio.
Un numero sempre crescente di studi collega le carenze nutrizionali con le malattie croniche e soprattutto con le malattie autoimmuni [4][5][6][7][8][9].
Alcuni di essi sono indicativi:
-Malattia di Hashimoto e malattie della tiroide: selenio, cromo, vitamina D, zinco.
-Psoriasi: vitamina D, omega-3.
-Artrite reumatoide: vitamina D.
-Allergie, asma: disidratazione, magnesio, minerali, omega-3.
-Diabete: vitamina D, magnesio, cromo.
-Sclerosi multipla: vitamina D, metalli pesanti, amminoacidi essenziali, alterazione del microbioma intestinale.
-Colite e malattia infiammatoria intestinale: alterazione del microbioma intestinale.
Le carenze di questi elementi sono associate a un’iperattività del sistema immunitario, che produce anticorpi e attacca i tessuti che non dovrebbero essere attaccati.
L’esatta identificazione e il trattamento delle carenze borderline che portano alla malattia viene effettuata esclusivamente mediante l’esecuzione di test speciali che analizzano piccole molecole nel sangue.
Il loro vantaggio è che registrano le esatte carenze e disturbi metabolici associati allo stato di salute del paziente, rendendo così efficace il trattamento delle malattie autoimmuni
La correzione mirata delle carenze e il ripristino dei fattori di rischio metabolici sono essenziali per affrontare:
-infiammazione e dolore cronico
-progressione della malattia
-declino del sistema immunitario
-limitazione delle attività nella vita quotidiana
-disfunzione del sistema gastrointestinale
-diminuzione dei livelli di energia e disturbi dell’umore e del sonno
Fino a pochi anni fa, la registrazione precisa delle carenze in ogni individuo era particolarmente difficile con i metodi di misurazione classici. Negli ultimi anni, con l’utilizzo di analisi speciali, vengono rilevate piccole molecole che partecipano alle reazioni chimiche dell’organismo e registrano accuratamente le carenze e i disturbi metabolici associati alla malattia….continua su