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TORNA L’ORA SOLARE: 5 CONSIGLI PER EVITARE LO STRESS

Cosa (non) fare e (non) mangiare la sera tra sabato e domenica

Spostare l’orologio un’ora indietro e tornare all’ora solare può
mandare in tilt il nostro organismo per poche ore o, addirittura, sino a 3 settimane.
Con grosse ricadute su umore, fame, sonno, metabolismo e sistema immunitario.
Perdere un’ora di luce naturale e trascorrere più tempo con la luce artificiale, infatti,
comporta una minore disponibilità di serotonina (ormone della serenità e dell’attività
mentale) e di vitamina D (che, oltre ad incidere sulla salute delle ossa, stimola la risposta
immunitaria innata e il tono dell’umore in senso positivo) e allontana la produzione di
melatonina, l’ormone che regola la qualità del sonno, dalla durata alla profondità.
E dal dormire male derivano, inevitabilmente, vari problemi: astenia, mancanza di
concentrazione, irritabilità, calo dell’umore, alterazione della resilienza dello stress.
“E non solo. A seconda della sensibilità del soggetto e delle condizioni che già manifestava
prima del cambiamento” – spiega la Dottoressa Monica Bossi, medico chirurgo
specialista in medicina interna, medicina integrata e funzionale, nutrizione
biologica e nutraceutica, membro del Comitato Medico di Pure Encapsulations –
“questo difficoltoso riallineamento tra orologio biologico e ambiente potrebbe portare a
soffrire maggiormente di depressione, di emicrania, avere conseguenze sulla salute
metabolica, immunitaria ed epatica coinvolgendo miocardio (in alcuni casi) o
tiroide. Spostare un’ora indietro l’orologio significa accelerare, forzando, il naturale
assestamento del nostro organismo al cambiamento di disponibilità di luce progressivo
tipico dell’autunno e al conseguente cambio dei ritmi fisiologici”.
E attenzione perché si rischia pure di ingrassare!
“Il difetto del sonno” – precisa Bossi – “oltre a non favorire la pulsatilità adeguata della
leptina, l’ormone che regola la sazietà, porta anche ad un incremento della grelina,
l’ormone diurno che stimola la fame, soprattutto di cose dolci”.
Come affrontare, quindi, e superare nel migliore dei modi questo periodo di passaggio?
Ecco i 5 consigli e le utili indicazioni della Dottoressa Bossi:
1. La sera prima del ritorno all’ora solare, quindi la notte tra sabato 30 e domenica 31
ottobre, è consigliata una cena a base di carboidrati semplici non raffinati
(ad esempio un piatto di riso o altri chicchi) con le verdure, oppure carne
bianca, altrimenti frutta come prugne e banane o eventualmente un
bicchiere di latte.
Da evitare assolutamente carni rosse e primi con altre proteine animali.
2. Sempre la notte tra il 30 e il 31 è opportuno andare a letto un’ora prima in
modo da dormire lo stesso numero di ore al quale si è abituati e non un’ora in più.
3. Prima di andare a letto può aiutare una doccia calda che predispone al sonno.
4. Bisogna invece evitare di svolgere attività fisica nelle ore serali.
5. Può essere opportuno, infine, per una durata che dipende dalle situazioni individuali
di disequilibrio, l’utilizzo di supporti come gli adattogeni e i nutraceutici.
Ad esempio:

– la rodhiola che assieme al magnesio eleva la soglia di resistenza a qualsiasi tipo
di stress (su umore, energia, fame e tendenza ad ingrassare);
– la vitamina D che, soprattutto se presa prima di dormire, stimola la risposta
immunitaria innata e il tono dell’umore in senso positivo, come si evince da studi
sulla depressione nei paesi nordici per poca esposizione alla luce (fonte di normale
attivazione di questa vitamina);
– le vitamine del gruppo B che attivano la funzionalità cerebrale e l’energia
generale e metabolica, agendo quindi anch’essi sulla soglia di fragilità dello stress;
– l’ashwaganda che, associata a selenio e zinco, aiuta a contrastare la fragilita
tiroidea e quella depressiva nei soggetti predisposti;
– gli omega 3 (DHA/EPA) che sono utili a favorire la plasticità cerebrale;
– alcuni sintomatici del sonno oltre che della modulazione dell’astenia nervosa
correlata anche a suscettibilità del sistema nervoso, in generale con i l gaba, il
luppolo , la camomilla , la valeriana e la melatonina.
A proposito di integratori naturali, Pure Encapsulations – fondata nel 1991 a Boston da due
farmacisti e leader mondiale nella ricerca della nutrizione grazie ad un impegno costante e
duraturo nell’innovazione scientifica – ha studiato prodotti ipoallergenici senza sostanze
aggiunte, formulati con sostanze di alta qualità per fornire risultati affidabili a beneficio di
tutti, anche dei soggetti più sensibili.
In USA, dove ha ottenuto la registrazione NSF-GMP grazie agli alti standard di qualità e ai
rigorosi controlli in ogni fase del processo, dalle materie prime ai prodotti finiti, Pure
Encapsulations è il brand di integratori più raccomandato dai medici.
Negli ultimi anni, più di 30 studi clinici specifici per gli integratori Pure Encapsulations sono
stati pubblicati sulle principali riviste scientifiche in collaborazione con prestigiosi istituti,
tra i quali la Stanford University, l’Oregon Health&Science University e il McLean Hospital.
Pure Encapsulations fa parte della famiglia Nestlé Health Science.

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