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50 anni fa l’allunaggio, Usa celebrano e preparano ritorno

L’America celebra i 50 anni dello storico sbarco sulla luna con feste, gare e show ma mentre prepara il ritorno già guarda a Marte rilanciando la corsa allo spazio. “La mia amministrazione è impegnata a ristabilire il predominio e la leadership della nostra nazione nello spazio per i secoli a venire. Ho ordinato alla Nasa di mandare il prossimo uomo e la prossima donna sulla Luna e di fare il prossimo balzo gigante, inviare americani su Marte”, ha annunciato Donald Trump nel suo messaggio per l’anniversario, riconfermando l’obiettivo di tornare sulla luna in cinque anni. “Pochi momenti nella storia americana hanno diffuso più orgoglio della missione dell’Apollo 11, quando Neil Armstrong, insieme a Buzz Aldrin, piantò la nostra meravigliosa bandiera sulla superficie della luna il 20 luglio 1969”, ha detto il presidente, che ieri aveva ricevuto nello studio Ovale i famigliari di Armstrong (morto nel 2012), lo stesso Aldrin e Michael Collins: i tre membri dell’ equipaggio.

“L’allunaggio fu una dimostrazione spettacolare dell’abilità tecnica americana e della leadership spaziale, e servì come durevole esempio di quello che può essere realizzato, di fronte a sfide incredibili, dal cuore, dal coraggio e dalla determinazione americana”. Anche Barack Obamaa ha reso omaggio alla ricorrenza, twittando che “noi in America non temiamo il futuro, lo abbracciamo”. Gli Usa stanno cercando di recuperare anni di ritardi e fallimenti nell’esplorazione spaziale. Dal 2011, anno in cui è terminato il servizio dello Space Shuttle, la vecchia Soyuz russa è ancora l’unico veicolo spaziale in grado di trasportare gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale, come ha fatto sabato lanciata dal cosmodromo kazako di Baikonur (nell’equipaggio anche il nostro Luca Parmitano). E la capsula Crew Dragon della SpaceX di Elon Musk per far “volare di nuovo astronauti americani, su razzi americani, dal suolo americano” non ha ancora ottenuto la certificazione finale, dopo l’ultimo incidente di aprile in un test a terra. Intanto Aldrin si è ritrovato con il figlio di Armstrong e con il vicepresidente Mike Pence al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida, per visitare la rampa di lancio 39A dello storico volo sulla luna. Le code delle auto per accedere al complesso erano lunghe chilometri.

Ma sono state molte le città che hanno reso omaggio alla leggendaria missione di 50 anni fa. A Wapakoneta, Ohio, nella città natale di di Armstrong, oltre 2000 persone hanno partecipato ad una serie di gare denominate “”Run to the Moon”, mentre venivano serviti “cinnamoon pankakes” e “buckeye on the moon sundaes”, specialità locali che sfruttano il gioco di parole con la luna. A New York, a causa di un caldo torrido eccezionale, un party “moon-landing” e’ stato trasferito da Times Square in un hotel, dove i partecipanti hanno incontrato l’astronauta Winston Scott mentre uno schermo gigante rievocava il lancio del razzo Saturn V con l’equipaggio dell’Apollo 11. La Nasa ha mandato in onda in tv due ore di show ricordando non solo l’impresa di mezzo secolo fa ma anche il suo futuro programma lunare Artemide, svelandone il nuovo logo. Festa anche nel centro di controllo spaziale di Houston, dove c’era Walter Cunningham, astronauta dell’Apollo 7. Il servizio postale Usa invece ha emesso un francobollo con la dicitura “1969: First Moon Landing”. Nella capitale, infine, Washington Monument illuminato di sera per essere trasformato nel razzo Saturn V, simulando con un gioco di luci lo storico lancio. E in tutta l’America countdown nel momento esatto in cui la navicella atterro’ sulla luna (le 16.17 locali, le 22.17 in Italia) e Armstrong vi poso’ il piede (22.56 locali, le 4.56 in Italia).

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