I ricercatori di Zurigo hanno messo a punto alcuni microchip che riconoscono i gas prodotti in piccole concentrazioni dal metabolismo umano. Proprio come l’olfatto dei cani da soccorso. E trovano anche persone intrappolate in ambienti chiusi
Da tempo la tecnologia lavora per affinare le qualità del “naso elettronico“, ritrovato che ha la capacità di identificare gli odori.
Da qui ecco la derivazione che potrebbe essere utilizzata al posto o assieme ai cani da soccorso in montagna, per identificare sotto la neve la presenza di esseri umani. Questo può accadere sulla base dei gas emessi attraverso il respiro e la pelle.
Il naso elettronico, costituito da una alcuni microchip, potrebbe essere montato su robot e droni da usare appunto al posto dei cani da soccorso in tutte le ricerche e le emergenze quando si verificano valanghe oppure terremoti.
L’argomento è stato approfondito sulla rivista Analytical Chemistry dai ricercatori del Politecnico di Zurigo coordinati da Sotiris Pratsinis. Il naso riconosce sostanzialmente i gas che prodotti in basse concentrazioni dal metabolismo umano: l’acetone e l’isoprene, emessi con il fiato, e l’ammoniaca, emanata dalla pelle. A questi sono stati poi aggiunti altri due sensori commerciali che riconoscono l’anidride carbonica e l’umidità.
Secondo i test effettuati dall’Università austriaca di Innsbruck il dispositivo riesce a individuare anche persone rimaste intrappolate in ambienti chiusi.