Sarà lo scienziato indiano Atish Dabholkar a guidare il Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam”-Ictp di Trieste a partire dal prossimo novembre. La nomina del nuovo direttore, che prenderà il posto di Fernando Quevedo in carica dal 2009, è stata ufficializzata oggi dai vertici dell’istituto. Atish Dabholkar è un fisico teorico attualmente a capo della sezione di Fisica delle Alte Energie, Cosmologia e Fisica delle Astroparticelle del centro triestino
. “È un grande onore e una grande responsabilità essere stato scelto come il prossimo direttore dell’Ictp”, ha commentato Dabholkar. “L’Ictp”, continua il fisico indiano, “è un’organizzazione dinamica con un livello di ricerca molto alto e una missione globale unica: favorire la collaborazione internazionale attraverso la scienza”. La nomina di Dabholkar, ricorda una nota, arriva in una fase di espansione dell’Ictp.
Dabholkar è conosciuto a livello internazionale per le sue ricerche sulla teoria delle stringhe e sui buchi neri quantistici, inclusi i filoni di indagine basati sul lavoro sull’unificazione elettrodebole che portò il fondatore dell’ICTP Abdus Salam a vincere il premio Nobel per la Fisica nel 1979. Nato nel 1963 in India, il neo direttore dell’Ictp si è laureato all’Indian Institute of Technology di Kanpur, uno dei più importanti centri di istruzione superiore del Paese. Ha conseguito il PhD in fisica teorica alla Princeton University e successivamente ha svolto periodi di post-dottorato e attività di ricerca alla Rutgers University, alla Harvard University e al California Institute of Technology negli Stati Uniti. Fino al 2010 è stato professore di fisica teorica al Tata Institute of Fundamental Research di Mumbai in India e in seguito professore ospite alla Stanford University e al CERN di Ginevra.
È entrato a far parte dell’Ictp nel 2014 in distacco dalla Sorbona e dal Consiglio Nazionale della Ricerca Scientifica francese (CNRS), dove è stato direttore di ricerca dal 2007. “Dirigere l’Ictp – ha commentato dal canto suo l’attuale direttore, Fernando Quevedo – è un’opportunità che capita una sola volta nella vita per via della missione unica dell’istituto e per il suo grande impatto nei Paesi in via di sviluppo e in quelli emergenti. Sono felice che quando andrò via a Novembre lascerò il centro in ottime mani”.