La Luna è una ‘costola’ della Terra che le è stata strappata in seguito all’impatto catastrofico di un pianeta delle dimensioni di Marte, chiamato Theia. E’ lo scenario emerso negli ultimi 50 anni dall’analisi delle rocce lunari portate a Terra dalla missioni Apollo.
Mettendo ordine in quello che per moltissimo tempo è stato un autentico rompicapo, i campioni lunari hanno permesso di scoprire che Terra e Luna si sono formate dalla materia di un unico calderone.
Che Terra e Luna avessero molto in comune lo si sospettava, ma non c’erano prove che lo dimostrassero, finché le rocce lunari non sono state studiate. Prima dell’arrivo di tecniche di analisi più raffinate, la teoria prevalente ipotizzava che la Luna fosse nato dalla fusione dei materiali sia della Terra sia del pianeta che l’aveva colpita.
Negli anni, lo studio dei campioni lunari ha confermato la grande somiglianza fra Terra e Luna, e computer sempre più potenti hanno permesso di elaborare modelli precisi. Le analisi più recenti hanno dimostrato, per esempio, che Terra e Luna hanno una composizione identica, e che la seconda sarebbe nata dall’aggregazione delle polveri della Terra strappate dall’impatto con Theia.
Lo scenario oggi più accreditato prevede così che 4,3 miliardi di anni fa, quando il Sistema Solare si era formato da poco, la Terra giovanissima venne sconvolta dall’impatto, al punto che il nucleo terrestre si sciolse, mescolandosi con la crosta. E da questa materia nacque la Luna.
Risolto anche l’enigma dei crateri che costellano la superficie lunare, all’inizio creduti vulcani: circa 4 miliardi di anni fa, quando i pianeti cominciavano a formarsi, Giove si spostò, facendo riposizionare gli asteroidi vicini. Molti di questi bombardarono la Luna, 700 milioni di anni dopo che la sua crosta si era formata.