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Concluso l’esperimento italiano sull’udito degli astronauti

 

Si è concluso l’esperimento italiano progettato per verificare se l’udito degli astronauti può essere messo a rischio dalla microgravità e dai rumori a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss): chiamato ‘Acoustic Diagnostics’, è il quarto dei sei esperimenti realizzati dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) per la missione Beyond dell’Agenzia spaziale europea (Esa) con Luca Parmitano che, indossate le cuffie, ha fatto da cavia insieme al collega americano Andrew Morgan.

Il protocollo sperimentale prevedeva di valutare gli eventuali danni all’apparato uditivo sottoponendo gli astronauti a test audiologici prima e dopo la missione, oltre che durante la permanenza in orbita. I risultati permetteranno di evidenziare o di escludere danni all’apparato uditivo, anche di lieve entità e di natura transitoria, e avranno ricadute sulla progettazione di future missioni di lunga durata.

Parmitano ha eseguito cinque sessioni sperimentali, di cui quattro con Morgan e l’ultima, da solo, lo scorso gennaio. Lo statunitense ha effettuato da solo l’ultimo test lo scorso venerdì, concludendo così l’attività dell’esperimento a bordo della Stazione Spaziale.

Acoustics Diagnostics ha come responsabile scientifico Arturo Moleti dell’Università di Roma Tor Vergata, ed è stato coadiuvato da un team composto da Altec, Campus Biomedico, università Sapienza, Inail e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). All’esperimento hanno collaborato anche Argotec e Telespazio che hanno supportato l’integrazione, la raccolta di dati biomedici prima e dopo la missione e le operazioni a bordo della Iss.

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