“Per immettere sin da subito nuovi giovani ricercatori nel sistema, stiamo valutando, in sede di conversione in legge del Dl di proroga termini, la presentazione di un emendamento volto ad immettere immediatamente nel sistema 1.600 nuovi ricercatori”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo nella cerimonia di apertura dell’anno accademico dell’Università di Firenze. In programma anche “un piano organico, di durata quinquennale, per consentire finalmente alle università di poter programmare la selezione di giovani studiosi”.
Fare in modo che i giovani restino in Italia
“E’ importante innanzitutto concentrare gli sforzi perché i giovani siano trattenuti nel nostro Paese”, ha detto ancora Conte. “Questa è una premura, è una priorità assoluta per la nostra attività di governo, perché i giovani possano qui realizzare le proprie aspirazioni nella ricerca”, ha aggiunto. “Più volte ho rimarcato, e denunciato anch’io, il numero troppo elevato di giovani che, formati nelle nostre scuole e nelle nostre università”, poi si trasferiscono all’estero, ha proseguito il presidente del Consiglio. “Abbiamo investito su di loro anche un capitale anche economico, non solo politico, umano sociale ma anche economico ragguardevole: ebbene – ha aggiunto – è una grande perdita che spendano poi questa loro competenza all’estero, e nello stesso tempo non riusciamo ad essere così attrattivi”.
Nel nuovo ministero un dipartimento per l’internazionalizzazione
“Nel nuovo Ministero dell’Università e della Ricerca – ha detto ancora Conte – verrà istituita una specifica Direzione sull’internazionalizzazione, che sarà dedicata proprio a questo obiettivo”.