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Coronavirus, la ricerca chiede corsie rapide per vaccini e farmaci

Tagliare i tempi delle sperimentazioni su vaccini e farmaci: è il doppio appello pubblicato sulla rivista Science.

Percorso rapido per il vaccino
Un percorso rapido per mettere a punto il vaccino anti-Covid-19, tagliando qualsiasi rischio di ritardo dovuto a valutazioni troppo prolungate dei test sugli animali e nello stesso tempo garantendo la sicurezza: è questa la doppia sfida della ricerca, nell’appello lanciato sulla rivista Science da Barney Graham, del Centro per la ricerca sui vaccini dell’Istituto nazionale per le malattie infettive (Niaid) degli Stati Uniti, che fa parte dei National Institutes of Health (Nih). 

Accelerare la ricerca sui vaccini è indispensabile, considerando che il SarsCoV2 è un virus sconosciuto al sistema immunitario umano e che “le conseguenze di eventuali ripetute epidemie potrebbero essere inaccettabilmente alte”, osserva Graham. Per questo motivo, prosegue, il beneficio di avere un vaccino sarà tanto maggiore quanto prima questo arriverà, in modo da non trovarsi impreparati.

Tagliare i tempi delle sperimentazioni in sicurezza, secondo il ricercatore del Niaid, è possibile grazie all’esperienza accumulata finora nella ricerca sui vaccini. Certamente, aggiunge, bisogna valutare con estrema attenzione il rischio di eventuali reazioni avverse, ma è ugualmente importante non ritardare l’ingresso di candidati vaccini nella sperimentazione clinica, prolungando la valutazione dei loro effetti su modelli animali che non riescono a riprodurre fedelmente la malattia umana, come è accaduto con il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale.

La strada proposta è quella che alcuni candidati vaccini stanno già percorrendo, vale a dire condurre in parallelo i test in adulti sani e in modelli animali. E’ questa, per esempio, la via che ha permesso al candidato vaccino anti-Covid-19 dell’azienda americana Moderna di essere il primo al mondo a cominciare i test sull’uomo. Sono percorsi inediti, da affrontare, osserva il ricercatore, prevedendo un rischio minimo a fronte di un beneficio potenzialmente enorme. Servono infine, conclude Graham, tecnologie e processi per aumentare la produzione dei vaccini su larga scala.

Corsia veloce per i farmaci
Accelerare la ricerca volta a utilizzare contro il coronavirus Sars-CoV-2 vecchi farmaci nati per curare altre malattie. E’ appello lanciato sulla rivista Science dal gruppo del farmacologo Kiplin Guy, dell’università del Kentucky. Le procedure delle sperimentazioni devono essere compresse in termini di settimane, in modo da avere degli strumenti per affrontare eventuali nuove ondate epidemiche.

Servono studi controllati, scrivono i ricercatori, per sperimentare contro la Covid-19 un gran numero di farmaci esistenti, dall’idrossiclorochina al remdesivir, e questo va fatto in tempi più rapidi di quanto attualmente permettano di fare commissioni etiche e le autorità regolatorie, abituate a sviluppare progetti di sperimentazione che si protraggono per mesi, mentre la pandemia impone ormai di agire in termini di settimane. “È necessario – osservano – che tutti i soggetti coinvolti lavorino in modo più veloce ed efficiente”.

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