Dal lusso all’alimentare, dalla farmaceutica alla meccanica, sono sempre piu’ numerose le aziende che sognano lo spazio: sono soprattutto multinazionali, di medie e grandi dimensioni, quelle accorse a Milano per ‘Open Space’, l’evento ideato e sviluppato dall’azienda torinese di ingegneria aerospaziale Argotec, con Audi Italia main sponsor, per delineare il nuovo scenario di opportunita’ offerte dalla New Space Economy a quelle aziende che sono lontane dal settore aerospaziale.
“C’e’ una grande curiosita’, molte aziende vorrebbero portare i loro prodotti nello spazio e vogliono capire come farlo”, racconta David Avino, fondatore e ceo di Argotec. “Per questo lanciamo il nuovo servizio Argotec Sharing Space Economy (Asse) che punta alla condivisione e alla contaminazione tra aziende di settori diversi”.
Questa nuova soluzione prevede che un gruppo di esperti di Argotec lavori in collaborazione con le aziende interessate per trovare insieme delle idee potenzialmente utili per le missioni spaziali, per poi fare studi di fattibilità ed elaborare progetti che abbiano le carte in regola per decollare. “Abbiamo gia’ trovato 86 idee di nuove applicazioni per lo spazio che possono essere declinate in tanti prodotti, utili non solo per lo spazio ma anche per la vita sulla Terra”, sottolinea Avino.
Dopo il successo ottenuto da Argotec con la prima partnership commerciale europea (con Lavazza) che ha portato allo sviluppo di ISSpresso, la macchina per il caffe’ spaziale, ora il campo potrebbe ulteriormente allargarsi. “Per ora abbiamo gia’ 26 manifestazioni di interesse, e oggi ne abbiamo raccolte molte altre”, afferma Avino. “Si va da sistemi di illuminazione per i moduli spaziali a pannelli solari, da sistemi di food innovativi a ricerche incredibili su cure da testare in microgravita’, dove il corpo assimila meglio alcuni farmaci”.