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Dall’Artico il Dna di 125.000 anni fa

Viaggio nel tempo in un lago artico: nei suoi sedimenti è stato recuperato il Dna di organismi vissuti 125.000 anni fa. La scoperta, che ha bisogno di ulteriori conferme, potrebbe aprire una finestra su un’epoca in cui il clima era poco più caldo di quello odierno e aiutare a capire come risponderanno le piante ai cambiamenti climatici. La scoperta,  dell’università del Colorado, viene presentata nel congresso dell’American Geophysical Union.

Questo archivio della vita passata è emerso dalla profondità del lago dell’isola di Baffin chiamato Cf8. Era sepolto sotto 10 metri di acqua e fango e nei suoi sedimenti, oltre a polline e piante fossili, è stato recuperato Dna che risale a 125.000 anni fa (al periodo Eemiano, cioè il periodo interglaciale più grande e caldo di tutta l’ultima Era glaciale che va da 130.000 a 110.000 anni fa), quando l’Artico era più caldo di oggi.

Il Dna è tutto quello che resta di piante delle quali altrimenti non sarebbe stata trovata traccia. “Se questi risultati fossero confermati si aprirebbe una finestra sugli ecosistemi sviluppati nell’Artico in un’epoca in cui il clima era più caldo di qualche grado rispetto a oggi”, osserva la coordinatrice dello studio, Sarah Crump. I risultati aiuteranno inoltre a capire come le piante artiche hanno risposto ai cambiamenti climatici del passato e come potrebbero rispondere in futuro.

Sebbene la ricerca del Dna conservato nei sedimenti sia iniziata circa 20 anni, è decollata solo negli ultimi anni con il calo dei prezzi del sequenziamento genetico. E visto che il freddo aiuta a preservare il Dna, l’Artico è diventato il principale archivio per questa ricerca, visto che ospita le tracce di interi ecosistemi, tra foglie, fiori ed escrementi animali. Per capire il destino degli ecosistemi in un clima ancora più caldo, i ricercatori sperano di trovare altri resti di antico Dna che arrivano fino al periodo Eemiano.

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