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Dallo spazio profondo 8 rari lampi radio veloci

Intercettati per la prima volta otto rari segnali di lampi radio veloci che si ripetono nel tempo. Tra i fenomeni più misteriosi del cosmo, finora si conoscevano solo due segnali con questa caratteristica ripetitiva. I nuovi impulsi radio, della durata di pochi millisecondi, sono descritti nello studio in corso di pubblicazione sulla rivista Astrophysical Journal Letters, e già consultabile on line sull’archivio arXiv.org, che ospita le ricerche che non hanno ancora affrontato il processo di revisione.

A individuare gli otto lampi radio veloci, con il radiotelescopio canadese Chime (Canadian Hydrogen Intensity Mapping Experiment) in funzione dal 2017, è stato il gruppo internazionale coordinato da Bridget Andersen, dell’Università McGill di Montreal. Per i ricercatori è un’occasione unica per studiare questi fenomeni, ancora sostanzialmente sconosciuti, nel tentativo di svelarne la misteriosa origine.


Il radiotelescopio canadese Chime, grazie al quale sono stati osservati 8 rari lampi radio veloci che si ripetono nel tempo. (fonte: Andre Renard, Chime)

L’avere individuato nuovi segnali radio ripetitivi, spiegano gli astrofisici, è infatti importante perché potrebbe aiutare a trovare il tipo di galassia da cui provengono e di risalire alla sorgente ad alta energia che li ha prodotti.
Come dice il loro stesso nome, infatti, i lampi radio veloci (Fast radio burst, Frb) sono intensi impulsi radio brevissimi: durano appena una manciata di millesimi di secondo, e provengono da galassie distanti miliardi di anni luce. Finora ne sono state captate solo poche decine, ma gli astrofisici ritengono che nell’universo siano emessi in media 5.000 lampi radio veloci al giorno.

La loro origine è ancora avvolta nel mistero. Per spiegarne l’emissione in passato  sono state persino chiamate in causa civiltà aliene. Esistono decine di modelli teorici per spiegarne la formazione, che fanno tutti riferimento a contesti astrofisici estremi. Tra i principali indiziati ci sono le stelle di neutroni, oggetti cosmici così densi che un cucchiaino della loro materia sulla Terra peserebbe un miliardo di tonnellate, quasi quanto 170 milioni di elefanti.

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