Il mondo della robotica italiano si mobilita contro la pandemia di Covid-19 con 70 progetti pilota, raccolti nella piattaforma TechForCare, creata dall’Istituto di Robotica e Macchine Intelligenti (I-Rim) e dalla Maker Faire Rome, la fiera degli artigiani digitali. Come i robot avatar in corsia manovrati a distanza che, tramite videochiamata, servono da interfaccia tra pazienti in isolamento e medici o parenti, riducendo il rischio di contagi. O i robot agricoltori utili per la raccolta nei campi, e i robot collaborativi, da utilizzare per sanificare gli ambienti e per lavorare in sicurezza, garantendo il distanziamento fisico nei luoghi di lavoro.
“Abbiamo già raccolto in poche settimane 70 progetti pilota da vari Paesi, molti sono italiani”, ha detto all’ANSA il presidente dell’I-Rim Antonio Bicchi, dell’Università di Pisa e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). “Sul tema della robotica anti Covid-19- ha proseguito – l’Italia sta facendo da battistrada nel mondo. Siamo un esempio per gli altri, esportando la nostra esperienza, sia perché leader mondiali in questo settore e sia perché siamo stati, dopo la Cina, tra i primi ad essere colpiti dal virus”.
I progetti pilota non sono solo sulla carta, ma già pronti per essere prodotti ed entrare nel mercato. “Da questo punto di vista – ha detto ancora Bicchi – la pandemia ha anticipato il futuro, imprimendo un’accelerazione spaventosa allo sviluppo della robotica, i cui risultati si potranno vedere, anziché tra cinque anni, già nei prossimi mesi. Un aspetto che mi ha molto colpito – ha concluso il presidente dell’I-Rim – è che l’emergenza che stiamo vivendo ha cambiato la percezione dei cittadini nei confronti dei robot, tornati a essere un’opportunità e non più una minaccia, per la paura che facciano perdere posti di lavoro”.