(ANSA) – TRIESTE, 20 LUG – Miglioramento dei conti nonostante la pandemia, nessuna interruzione dell’attività durante il lockdown: c’è un settore, quello dell’informatica, che non solo non è stato colpito dal Coronavirus ma ha migliorate le performaces. E’ il caso, tra gli altri, della Infostar, che ha sede in provincia di Udine.
Come spiega questo fenomeno? “Ci riteniamo fortunati a differenza di altre aziende – risponde all’ANSA il presidente, Cristian Feregotto – Le tecnologie digitali sono state un po’ quel fulcro, il perno di molte aziende. Hanno permesso di lavorare in smart working, di portare collaboratori a casa e molte realtà, grazie al processo di digitalizzazione, hanno potuto limitare i danni; altre aziende sono riuscite a lavorare in modo continuativo nonostante la pandemia. Questo è stato un business per noi ma anche un motivo di soddisfazione perché vedere le aziende nostri clienti poter continuare a lavorare nonostante l’evidente difficoltà è stato molto gratificante per noi; anche sentire gli imprenditori ringraziarci per il lavoro che abbiamo svolto è stato motivo di orgoglio per me e lo staff”, ha spiegato l’imprenditore.
E i dati di bilancio? “Abbiamo chiuso il primo semestre con un incremento del 13,8 per cento rispetto al 2019, anno in cui abbiamo fatturato 1 milione 340 mila euro. Questo primo semestre con valore positivo ci dà sicurezza se vogliamo affrontare il secondo semestre in tranquillità nonostante i dati negativi di mercato così come emergono dalle statistiche. Speriamo di poter guardare positivamente al futuro”.
Si è conclusa la prima ondata di Covid-19. Speriamo non si verifichi, ma eventualmente, ci fosse una seconda ondata, come vi state attrezzando? “Siamo ottimisti, assumeremo qualcuno, stiamo già assumendo persone nuove per dare alle aziende ciò di cui hanno bisogno. Aumentiamo il processo di digitalizzazione alle aziende che ci credono, che hanno preso questa strada nei mesi di pandemia riscontrando risultati positivi. Certamente andranno avanti in questa direzione e spingeranno anche altre aziende a farlo, quelle che invece non ci hanno creduto molto.
So che ci sono invece tante aziende di altri settori che soffrono e questo certo mi dispiace. (ANSA).