La colonna eruttiva sopra il vulcano Taal nelle Filippine non c’è più: ciò vuol dire che “questa fase di picco esplosivo è scemata”, ma l’eruzione è ancora in corso e “può evolvere in un’eruzione di tipo esplosivo, finire, o magari dare origine esplosioni violente di acqua e rocce (dette di tipo freatico) che possono andare avanti per un tempo lungo”. Lo ha detto all’ANSA Piergiorgio Scarlato, dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv).
Il fatto che sia stata decisa un’evacuazione di tipo preventivo “con un così alto numero di persone indica che un’evoluzione esplosiva di tipo Pliniano (come quella di Pompei nel 79 d.C.) è un’ipotesi reale, decisa su un principio di cautela”, ha detto ancora Scarlato.
In questo caso però l’impatto sarebbe ben maggiore dell’area di 25 chilometri quadrati evacuata e avrebbe ricadute “ben più ampie, per centinaia di chilometri. Basti pensare che nel raggio di 100 chilometri vivono 20 milioni di persone”.