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Fusione, tecnologia italiana per il reattore Iter

Raggiungere temperature fino a 150 milioni di gradi, mai misurate finora nell’universo, per realizzare l’energia del futuro, quella della fusione nucleare che imita i processi interni alle stelle: sarà possibile grazie alla tecnologia italiana messa ora a disposizione del reattore sperimentale Iter, in costruzione in Francia e destinato a dimostrare la fattibilità della fusione. Lo prevede l’accordo firmato fra Iter e il consorzio italiano Rfx, costituito da Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), Enea, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Università di Padova e Acciaierie Venete.

L’accordo, firmato a Cadarache, nel sito in cui è in costruzione Iter, prevede la sperimentazione, per i prossimi dieci anni, della tecnologia che permette di riscaldare il plasma che scorre nell’anello del reattore utilizzando fasci di particelle neutre accelerate fino a un milione di elettronvolt (MeV).

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