E’ braccio di ferro tra il Parlamento europeo e il Consiglio dei 27 Stati membri sul budget da destinare al prossima programma quadro della ricerca europea, Horizon Europe 2021-2027: il primo propone di destinarvi 120 miliardi, mentre il secondo vorrebbe dare molto meno, 70-80 miliardi, visto che bisogna far fronte anche all’uscita del Regno Unito. E’ quanto è emerso nel convegno sul programma Horizon Europe organizzato dall’università Cattolica di Milano.
“Il negoziato dovrebbe concludersi entro fine anno. Noi speriamo di arrivare a 100 miliardi di euro, segnando un aumento di 20 miliardi rispetto a Horizon 2020. Si sta cercando una mediazione tra il Parlamento, che ha proposto 120 miliardi, e gli Stati membri che vogliono darne molto meno”, ha rilevato Massimo Guadina, capo della rappresentanza a Milano della Commissione Europea.
Come ha confermato anche Patrizia Toia, vice-presidente della Commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo, “stiamo difendendo con le unghie e con i denti la ricerca, che è uno dei settori prioritari su cui il Parlamento vuole incrementare le risorse. Probabilmente si arriverà ad una mediazione, una cifra di 100 miliardi, che è comunque meglio dei 70-80 miliardi che vorrebbero dare gli Stati membri”. Una nuova proposta di budget è attesa intorno al 20 febbraio.
Cinque i temi prioritari di ricerca del nuovo programma: clima, tumori, oceani, smart city e suolo.Uno degli obiettivi priotitari è comunque riguadagnare la fiducia dei cittadini sui temi della scienza e della ricerca.