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I cibi in scatola di 400.000 anni fa

 

I cibi in scatola sono molto più antichi di quanto si immagini. Risalgono infatti a 400.000 anni fa. Nel Paleolitico ossa e pelli venivano utilizzate per conservare una sostanza nutriente come il midollo osseo. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science Advances dal gruppo dell’Università israeliana di Tel Aviv, coordinato dai paleontologi Ruth Blasco e Ran Barkai.

Le prove di queste primitive tecniche di conservazione sono state trovate in Israele, nella grotta di Qesem, un sito archeologico del Paleolitico inferiore a 12 chilometri a Est di Tel Aviv. L’analisi dei fossili ed esperimenti su ossa di daini hanno permesso di ricostuire l’antichissima tecnica di conservazione. Le tracce chimiche dimostrano inoltre che gli uomini del Paleolitico avevano l’abitudine di conservare il cibo per diverse settimane.

“Ossa e pelli – ha spiegato Barkai – erano utilizzati come vere e proprie scatolette per conservare il midollo osseo, un alimento fondamentale nella dieta preistorica. Finora si pensava che i nostri antenati lo consumassero subito dopo la caccia. I resti della grotta di Qesem dimostrano invece che il cibo veniva messo da parte, forse perché le grandi prede come gli elefanti cominciavano a scarseggiare. Lo studio – ha concluso Barkai – può aiutare a comprendere come i nostri antenati del Paleolitico cambiavano le proprie abitudini per adattarsi all’ambiente”.

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