I Crociati non fecero solo la guerra in Terra Santa, ma lasciarono anche discendenti tra le popolazioni locali, le cui tracce sono però scomparse negli attuali abitanti del Vicino Oriente. Lo dimostra l’analisi del Dna dei resti di nove scheletri trovati in Libano. I risultati sono pubblicati sull’American Journal of Human Genetics dal gruppo dell’Istituto britannico Wellcome Sanger coordinato da Chris Tyler-Smith.
Le analisi del Dna dimostrano, per esempio, che tra i Crociati non c’erano solo europei, ma abitanti del Vicino Oriente. Dei nove campioni analizzati, infatti, tre erano europei, quattro del Vicino Oriente e due avevano caratteristiche genetiche intermedie. “Tutti vissero e morirono fianco a fianco”, ha rilevato Tyler-Smith.
Secondo gli autori della ricerca, lo studio è un esempio di come l’analisi del Dna antico possa aiutare a comprendere meglio eventi storici in assenza di una documentazione completa. “Sappiamo, per esempio, che Riccardo Cuor di Leone partecipò alle Crociate, ma – ha spiegato Tyler-Smith – non conosciamo molto dei soldati comuni che vissero e morirono durante le Crociate. L’analisi di questi antichi campioni – ha concluso – può aiutarci a fare luce proprio su questi aspetti”.