Capace di volare come un uccello e, al tempo stesso, agile come un insetto: è il primo robot-colibrì, che grazie a queste sue caratteristiche può arrivare dove i droni non possono e andare in soccorso delle vittime rimaste intrappolate in spazi molto ristretti. È stato addestrato con algoritmi di Intelligenza Artificiale basati sulle tecniche impiegate in natura dai veri colibrì e può quindi imparare grazie a simulazioni. Costruito da ricercatori della statunitense Purdue University, sarà presentato alla Conferenza Internazionale su Robotica e Automazione (Icra) dell’Istituto degli Ingegneri Elettrici ed Elettronici (Ieee).
Il corpo del robot è stampato in 3D e le ali, in fibra di carbonio e membrane tagliate con il laser, possono essere manovrate in modo indipendente (fonte: Purdue University video/Bio-Robotics Lab)
I ricercatori guidati da Fan Fei hanno studiato per diverse estati i colibrì, traducendo tutti i loro movimenti in algoritmi da cui il robot potesse imparare. Questo ha consentito loro di costruire due robot diversi: uno esattamente delle dimensioni e del peso degli uccelli, circa 12 grammi, e un altro addirittura più piccolo che pesa circa 1 grammo, più simile a un insetto. Entrambi possono trasportare del peso extra, lasciando aperta la possibilità di equipaggiarli con batterie e sensori.
Per il momento i robot non possono vedere, ma riescono comunque a creare una mappa dell’ambiente circostante toccando le superfici, cosa che potrebbe risultare molto utile in ambienti bui. Il corpo è stato realizzato con una stampante 3D, mentre le ali, fatte di fibra di carbonio e membrane tagliate con il laser, possono essere manovrate ognuna indipendentemente dall’altra: una caratteristica comune ai veri colibrì, che gli consente di eseguire con grande agilità manovre complesse. I piccoli robot, inoltre, sono silenziosi come la loro controparte animale, rendendoli ideali per operazioni “sotto copertura”.
Immagine 1: Capace di volare come un uccello e, al tempo stesso, agile come un insetto: è il primo robot-colibrì, che grazie a queste sue caratteristiche può arrivare dove i droni non possono (Fonte: Purdue University photo/Jared Pike)