Il sonno ha 450 milioni di anni. Risalgono a quell’epoca i percorsi cerebrali che lo controllano. Sono stati isolati nel pesce zebra, uno degli organismi utilizzati come modello dai genetisti, e sono sostanzialmente identici a quelli umani. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Nature dal gruppo della Scuola di medicina dell’Università americana di Stanford, coordinato da Philippe Mourrain.
Si sapeva già che anche i pesci dormono, ma è la prima volta che nelle loro onde cerebrali si osservano caratteristiche simili a quelle di altri organismi come i mammiferi, uomo compreso. A partire dalla fase Rem del sonno, caratterizzata da rapidi movimenti degli occhi.
Pesci zebra, sono fra gli animali più studiati dai genetisti (fonte: Thierry Marysael/Flickr)
Gli autori della ricerca hanno analizzato il pesce zebra con un microscopio a fluorescenza, che ha una risoluzione tale da riuscire a distinguere le singole cellule dell’animale. In questo modo, sfruttando anche la caratteristica di questo pesce di avere il corpo trasparente, sono riusciti a studiarne l’attività cerebrale a livello delle singole fibre nervose, mentre dorme. E’ stato inoltre possibile monitorare il tono dei muscoli e il movimento degli occhi durante il sonno.
Anche il pesce zebra non chiude gli occhi perché non ha palpebr e la sua fase Rem non è caratterizzata da rapidi movimenti oculari, i ricercatori hanno osservato che “i segni dell’attività cerebrale e muscolare sono confrontabili con quelli della fase Rem umana. Lo studio – ha concluso Mourrain – potrà aiutarci a capire gli esatti benefici del sonno, che ha una funzione essenziale, ma ancora in gran parte misteriosa, e la cui mancanza può provocare disturbi nervosi“.