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In Italia un nuovo polo per la chimica sostenibile

A più di 50 anni dagli studi del premio Nobel Giulio Natta, che diedero impulso alla rivoluzione della plastica, l’Italia torna a scommettere sulla chimica, questa volta verde e sostenibile, per rispondere alle sfide globali e riconquistare un ruolo di primo piano sulla scena internazionale: lo fa con il nuovo Istituto di scienze e tecnologie chimiche ‘Giulio Natta’ (Cnr-Scitec), istituito a Milano da una delibera del Consiglio di amministrazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) presideuto da Massimo Inguscio.

Frutto della riorganizzazione della rete scientifica del Cnr, il nuovo polo può già contare su 120 ricercatori operativi e, attraverso nuove sinergie con università e imprese, mira a diventare un riferimento per la chimica pura e applicata.

“La riorganizzazione scientifica del Cnr sta ottimizzando e mettendo a sistema le proprie competenze multidisciplinari per offrire un contributo determinante ad affrontare le grandi sfide del nostro Paese e globali, quali la produzione di cibo ed energia e lo sviluppo industriale nel rispetto della sostenibilità”, afferma Inguscio. “In questo processo – prosegue – le eccellenze in ambiti di ricerca avanzata quali l’energia, la salute, il cibo, i beni culturali permetteranno a Cnr-Scitec di rispondere alla domanda di cambiamento dell’industria chimica di processo e manifatturiera, con soluzioni competitive per la riduzione dell’impatto ambientale e volte a sostenere la diffusione del modello basato sulla qualità”.

Il nuovo polo farà proprie le competenze di tre istituti del Cnr che erano già presenti nel milanese: l’Istituto per lo studio delle macromolecole (Ismac), l’Istituto di chimica del riconoscimento molecolare (Icrm) e l’Istituto di scienze e tecnologie molecolari (Istm). “Riunificandoli, abbiamo l’opportunità di costituire una massa critica, con una struttura dimensionalmente capace di ergersi a protagonista della ricerca chimica nella Regione più industrializzata d’Italia”, afferma Maurizio Peruzzini, direttore del Dipartimento scienze chimiche e tecnologie dei materiali del Cnr.

“Con il centro direzionale a Milano e importanti realtà territoriali a Roma e a Perugia – continua l’esperto – il Cnr-Scitec diventerà un hub nazionale per la chimica, le energie rinnovabili, la scienza dei materiali, la salute e le scienze della vita. Vorremmo che questo istituto facesse da apripista anche per la ricerca di base guidata dalla curiosità, con risorse mirate per aiutare i ricercatori ad aprire le loro menti e tirar fuori le migliori idee, anche quelle più visionarie”.

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