InSight è una missione su Marte, ma per la Nasa “è più di una missione su Marte”. Studierà i suoi segni vitali e aiuterà gli scienziati a capire la formazione e l’evoluzione precoce di tutti i pianeti rocciosi, inclusa la Terra. Il video del lancio
L’alba del 5 maggio ha visto decollare dalla base militare di Vandenberg, in California, la sonda InSight verso una nuova missione interplanetaria: Marte.
L’agenzia spaziale americana ha una lunga e fortunata esperienza in tal senso: dal 1965 a oggi “è volata, orbitata, atterrata e guidata attraverso la superficie del Pianeta Rosso”.
“Niente di tutto ciò è stato facile – spiegano – solo il 40 per cento delle missioni inviate su Marte di qualsiasi agenzia spaziale ha avuto successo. La sottile atmosfera del pianeta rende l’atterraggio una sfida; le sue oscillazioni estreme della temperatura rendono difficile stare in superficie. Ma se un veicolo spaziale sopravvive al viaggio, ci sarà un sacco di scienza da collezionare”.
Cosa può fare InSight, che non sia mai stato fatto prima?
InSight è la prima missione per studiare il profondo interno di Marte. Prenderà i “segni vitali” del Pianeta Rosso: il suo polso (sismologia), la temperatura (flusso di calore) e i suoi riflessi (radioattività). Sarà il primo controllo approfondito da quando il pianeta si è formato 4,5 miliardi di anni fa.
Il team di InSight spera che, studiando il profondo interno di Marte, si possa imparare come si siano formati altri mondi rocciosi, tra cui la Terra e la Luna: “Il nostro pianeta natale e Marte sono stati modellati dallo stesso materiale primordiale più di 4,5 miliardi di anni fa, poi però sono diventati molto diversi. Perché non hanno condiviso lo stesso destino?”
InSight atterrerà sul Pianeta Rosso il prossimo 27 novembre, dopo oltre 6 mesi di viaggio
A guidarla è un sistema d’assetto costruito in Italia dalla Leonardo. È un sensore stellare che controlla, dieci volte al secondo, l’orientamento della sonda sulla base di una mappa memorizzata di tremila stelle, avvisando il computer di bordo in caso di eventuali correzioni necessarie.
Studiare Marte permette di viaggiare attraverso un antichissimo passato. Costata un miliardo di dollari, Insight è una missione molto attesa dalla comunità scientifica: nei due anni di operatività previsti, sarà in grado di esaminare l’interno di Marte, raccogliendo importanti informazioni sull’evoluzione di tutti i pianeti rocciosi del Sistema solare.
“Mentre Terra e Venere hanno sistemi tettonici che hanno distrutto quasi tutte le prove della loro storia, gran parte del Pianeta Rosso è rimasta statica per oltre 3 miliardi di anni. Poiché Marte è solo un terzo delle dimensioni di Terra e Venere, contiene meno energia per alimentare i processi che modificano la struttura di un pianeta. Questo lo rende un pianeta fossile che ha rinchiusi in sé i segreti della storia antica del nostro sistema solare”.