Il futuro di internet è il Web quantistico, in cui le comunicazioni tra computer saranno basate sulle proprietà del mondo degli atomi e delle particelle elementari. È quanto emerge dal convegno ‘I primi 50 anni di internet’ dedicato ai pionieri della Rete e al futuro della ricerca scientifica in questo settore, organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e dall’Università di Pisa, in collaborazione conßil Politecnico di Milano e il Politecnico di Torino.
“Stiamo provando a immaginare nuove forme del Web, formate da computer quantistici collegati attraverso comunicazioni molto più veloci e sicure di quelle attuali, grazie alle proprietà del mondo subatomico, come la correlazione istantanea a distanza, il cosiddetto entanglement quantistico”, ha spiegato all’ANSA il presidente del Cnr, Massimo Inguscio.
“Con queste tecnologie potremmo ad esempio trasmettere grandi quantità di dati, come sequenze di Dna, o legati allo studio del clima”, ha aggiunto. L’Italia è stata tra le prime Nazioni al mondo a collegarsi alla Rete, nel 1986. A quell’avventura partecipò anche Luciano Lenzini, informatico dell’Università di Pisa.
“Abbiamo tanti segnali stimolanti dal mondo della ricerca, l’internet quantistico rappresenterà un autentico cambio di paradigma”, ha spiegato all’ANSA, Lenzini. “La teoria c’è già, è la tecnologia che deve adesso fare passi avanti, ad esempio – ha concluso – per mantenere i futuri computer quantistici a temperature bassissime, più di quelle dello spazio, indispensabili per il loro funzionamento”.
In video l’autore della prima trasmissione dati, Leonard Kleinrock, in un’intervista del Politecnico di Milano