L’Agenzia spaziale italiana ha scattato immagini in 3D da 400 km di distanza
Il sole pallido che tramonta fra le montagne e il bordo frastagliato di un cratere sono le immagini straordinarie di Marte riprese dall’altezza di 400 chilometri dallo strumento CaSSIS (Colour and Stereo Surface Imaging System) dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) a bordo dell’orbiter Tgo (Trace Gas Orbiter) della missione ExoMars organizzata dalle agenzie spaziali di Europa (Esa) e Russia (Roscosmos).
Le immagini, inedite e in 3D, sono state presentate oggi a Roma dall’Asi, dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dalla Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e segnano l’inizio di un ‘diario’ unico, con il rilascio di un’immagine a settimana del pianeta rosso.
Le immagini sono un’ulteriore testimonianza dell'”impegno importantissimo dell’Italia nella missione ExoMars”, ha detto il presidente dell’Asi, Roberto Battiston. Permetteranno infatti di preparare sia la seconda parte della missione ExoMars, prevista nell’estate 2020, sia di acquisire le conoscenze necessarie per future missioni umane sul pianeta.
“Un gioco di squadra che ha dato grandi risultati” e che “dimostra la grande capacità dell’Italia di svolgere un ruolo di leadership nell’analisi dei dati scientifici di Marte”, ha osservato Barbara Negri, responsabile dell’Unità di esplorazione e osservazione dell’Universo dell’Asi.
“Le immagini 3D sono il fiore all’occhiello dello strumento CaSSIS”, grazie al quale “siamo in grado di vedere in 3D il 3% della superficie di Marte”, ha detto il responsabile nazionale del programma Gabriele Cremonese, dell’Osservatorio di Padova dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
“CaSSIS – ha aggiunto – ha visto strutture difficili da osservare, che permetteranno di evitare buche e avvallamenti nei luoghi in cui si muoverà il rover”.
Adesso si possono misurare le profonde fessure lungo i bordi del bacino Hellas, cratere da impatto; i quattro filtri dello strumento permettono di fotografare a colori le strutture geologiche per capirne meglio le caratteristiche, allo scopo di preparare le conoscenze indispensabili a future missioni umane sul pianeta rosso.
Sono stati studiati in questo modo, per esempio, quello che resta di un antichissimo lago e del fiume al quale dava origine, le colate laviche del gigantesco monte Olympus, che con i suoi 25 chilometri è il più alto vulcano del Sistema Solare, e si è riusciti a osservare un canale sotterrano scavato dalla lava in una delle eruzioni avvenute in passato.
Le immagini 3D vengono generate grazie al meccanismo di rotazione della camera CaSSis, grazie al quale ha una visone stereoscopica e un software unico permette di generarle.
Quattro filtri, inoltre, permettono di fotografare a colori le strutture geologiche per capirne meglio le caratteristiche.
Lo strumento CaSSIS si trova a bordo dell’orbiter della missione ExoMars, che dall’ottobre 2016 è nell’orbita del pianeta rosso. Progettato sotto la direzione di Nicolas Thomas, dell’università svizzera di Berna, CaSSIS è un progetto internazionale realizzato dall’Asi con l’industria italiana, con Leonardo, che ha fornito l’elettronica al cuore dello strumento.