Le acque del lago Trasimeno e l’area naturalistica di Castel Fusano alle porte di Roma, insieme alle coltivazioni del Perù e ai pozzi petroliferi di Bassora in Iraq, sono al centro delle prime spettacolari immagini del satellite italiano Prisma, lanciato in orbita lo scorso 22 marzo: presentate dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) a Parigi, in occasione del Salone aeronautico di Le Bourget, inaugurano un nuovo modo di monitorare lo stato di salute del Pianeta, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Le immagini sono state riprese durante il collaudo del satellite e della strumentazione in orbita, fase particolarmente delicata e gestita dal Centro Spaziale del Fucino: a catturarle è stato il potente sensore ottico iperspettrale di Prisma, primo del suo genere mai lanciato in Europa e realizzato da Leonardo.
I dati sono stati quindi ricevuti dal Centro Spaziale di Matera, dove un team composto da personale specializzato di Asi, Leonardo, Planetek, Telespazio/e-GEOS e OHB Italia le ha processate con il supporto di scienziati di Irea/Cnr e Università di Milano-Bicocca. La prima immagine ritrae il Trasimeno, di cui Prisma ha misurato in meno di due secondi la torbidità punto per punto, rilevando le acque più limpide e le colonie di alghe.
In Perù, il satellite dell’Asi ha rilevato il contenuto di acqua nelle colture, distinguendo i campi ben irrigati da quelli affetti da siccità. Su Castel Fusano, Prisma ha condotto due analisi: lo stato della vegetazione, valutando il contenuto di clorofilla nelle piante, e il contenuto d’acqua nelle varie parti del parco, individuando le aree più secche e quindi a rischio incendi. Anche gli incendi di gas connessi all’estrazione petrolifera a Bassora (Iraq) sono stati ripresi dallo spazio: oltre alla capacità di determinare con precisione l’estensione dell’incendio, la tecnologia iperspettrale permette di riconoscere le sostanze chimiche generate dalla combustione.