L’11 febbraio è la giornata delle donne e delle ragazze nella scienza. E’ stata proclamata dalle Nazioni Unite e patrocinata dall’Unesco per ricordare che la partecipazione delle donne nella scienza dovrebbe essere rafforzata e incoraggiata e che devono essere garantite pari opportunità nella carriera scientifica. Sono previsti eventi in tutto il mondo, inclusa l’Italia dove soprattutto le università hanno organizzato incontri dedicati agli studenti, come quello in programma all’università Sapienza di Roma.
Quest’anno il tema al centro delle iniziative è investire sulle donne nella scienza per una crescita inclusiva e rispettosa dell’ambiente e le due giovani attiviste contro i cambiamenti climatici: la svedese Greta Thunberg e la sudafricana Kiara Nirghin, vengono citate come modello a cui ispirarsi sia da Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco, sia da Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttore esecutivo di Onu Women.
“Vogliamo incoraggiare una nuova generazione di donne scienziate, per affrontare le principali sfide del nostro tempo – scrivono in un messaggio congiunto – Sfruttando la creatività e l’innovazione di tutte le donne e ragazze nella scienza, e investendo adeguatamente in educazione, ricerca e sviluppo abbiamo un’opportunità senza precedenti di sfruttare il potenziale della quarta rivoluzione industriale a beneficio della società”.
La scienza e l’uguaglianza di genere, scrive l’Onu sul suo sito, sono vitali per la società e lo sviluppo. Negli ultimi 15 anni, sono stati fatti grandi sforzi a livello globale per coinvolgere le donne nella scienza. Tuttavia, aggiunge, permangono pregiudizi e stereotipi di genere che tengono lontane le ragazze e le donne. Tanto che attualmente, meno del 30% dei ricercatori in tutto il mondo è di sesso femminile e solo il 30% delle studentesse sceglie le materie scientifiche nell’istruzione superiore.