La Pasqua 2019 è ‘alta’ perché disobbedisce (almeno in apparenza) alla regola della luna piena. Per convenzione, infatti, la festività cade la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera: quest’anno l’equinozio si è verificato il 20 marzo e il plenilunio poche ore dopo, il 21 marzo. Verrebbe da pensare che Pasqua doveva dunque cadere domenica 24 marzo, e invece sarà il 21 aprile perché il calendario ecclesiastico pone per convenzione l’equinozio alla data del 21 marzo, pertanto il calcolo viene fatto a partire dalla Lluna piena del 19 aprile. A ricordarlo sono gli esperti dell’Unione astrofili italiani (Uai), che illustrano gli scenari celesti che ci attendono per il mese di aprile.
Con l’arrivo della bella stagione, il cielo si prepara a cambiare manto stellato: “nelle prime ore dopo il tramonto potremo ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi scorsi, ovvero Orione, il Toro, i Gemelli, l’Auriga, ma nel contempo – spiegano gli astrofili – nel cielo orientale si cominceranno a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva”. Gran parte dei pianeti assisterà indifferente, sfuggendo agli occhi dei curiosi: perfino la luminosa Venere continuerà a ridurre la propria visibilità. Unica eccezione Giove, che continuerà ad anticipare l’orario del proprio sorgere e a fine mese apparirà sull’orizzonte orientale appena prima della mezzanotte.
Lo spettacolo sarà assicurato con la Luna, impegnata in una serie di congiunzioni con Venere (2 aprile), Marte (9 aprile), Giove (22-23 aprile) e Saturno (24-25 aprile). Sarà invece debole la pioggia di stelle cadenti: durante la prima metà del mese, nella seconda parte della notte dopo il tramonto della Luna, ci sarà la possibilità di osservare le gamma Virginidi (14 aprile). Da non dimenticare a fine mese le alfa Bootidi (26-27 aprile), che quest’anno si presentano in completa assenza della luna.