Dopo la Superluna rossa, ecco arrivare un altro spettacolo astronomico: la congiunzione tra Giove e Venere. I due pianeti raggiungono oggi la massima vicinanza, visibile nelle prime ore del mattino. Da domani in poi inizieranno ad apparire sempre più lontani, come spiega Mauro Messerotti, dell’Osservatorio di Trieste dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf).
“Si parla di congiunzione – prosegue l’esperto – quando due oggetti celesti appaiono molto vicini nel cielo per chi li guarda dalla Terra, anche se in realtà sono molto più distanti di quanto sembri. E’ un aspetto puramente visuale. Oggi ci sarà il massimo avvicinamento apparente”. Quella di oggi non è comunque una congiunzione da ‘record’: “la loro distanza angolare – osserva – è di oltre 2 gradi, mentre nel novembre del 2017 era stata di 0 gradi e 17 primi, e nell’agosto del 2016 di soli 4 primi”.
Per poter ammirare un altro stretto ‘abbraccio’ tra Giove e Venere bisognerà attendere il 30 aprile 2022, quando i due pianeti appariranno alla distanza angolare di 0 gradi e 14 primi. Quello che forse molti non sanno è che probabilmente la famosa stella cometa della Natività, seguita dai re Magi per rendere omaggio a Gesù, potrebbe essere stata una congiunzione tra Giove e Venere, tanto vicini da apparire come un unico corpo celeste.
“Sono due – prosegue Messerotti – i possibili eventi verificati: in quel periodo: la congiunzione di Venere e Giove, visibile nel cielo di Gerusalemme il 12 agosto del 3 a.C., e l’altra del 17 giugno del 2 a.C.. La prima potrebbe essere la prima apparizione che ha spinto i re Magi a cercare un re in Giudea, e l’altra la seconda apparizione della stella, quando raggiunsero Betlemme”.