Le sinapsi sono legate al sonno. Per questo, dormire è necessario per il buon funzionamento del cervello. È quanto emerge da due studi internazionali pubblicati sulla rivista Science, coordinati da Sara Noya, dell’Università svizzera di Zurigo, e da Franziska Brüning, dell’Università tedesca Ludwig Maximilian di Monaco.
Alle ricerche hanno contribuito, con un’analisi che ne spiega le implicazioni, anche due studiosi italiani che da tempo lavorano negli Stati Uniti, all’Università del Wisconsin-Madison, Chiara Cirelli e Giulio Tononi.
Secondo gli autori degli studi, condotti su topi normali e privati di sonno, la mancanza di sonno può compromettere il corretto funzionamento delle sinapsi che collegano l’intricata rete cerebrale, soprattutto a livello della corteccia. Con conseguenze dal punto di vista cognitivo.
“Ci sono molti geni e proteine che cambiamo nelle sinapsi nel corso delle 24 ore. I due studi dimostrano che questi cambiamenti avvengono per motivi diversi”, ha spiegato all’ANSA, Chiara Cirelli. “I geni cambiano in funzione dell’ora del giorno, mentre le proteine al variare del bisogno di sonno, indipendentemente dall’ora. Quindi – ha precisato la ricercatrice – tramite i cambiamenti proteici le sinapsi sono in grado di sapere se abbiamo bisogno di dormire oppure no. Queste scoperte sono un’ulteriore dimostrazione che il bisogno di sonno è legato, in qualche modo, all’attività sinaptica. Sono, quindi, in linea – ha concluso Cirelli – con la nostra ipotesi secondo cui il sonno serve per rinormalizzare la forza delle sinapsi. Che cresce durante la veglia come conseguenza dell’apprendimento”.