Tutelare il pianeta e nello stesso tempo guardare al futuro dell’esplorazione, verso la Luna e Marte: è questo il programma ambizioso sul tavolo dell’Europa spaziale che il 27 e 28 novembre a Siviglia riunisce i rappresentanti degli Stati membri dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) nel suo appuntamento più importante, la Conferenza Ministeriale chiamata Space19+. L’evento vede l’Italia in prima fila, forte delle sue competenze nel settore dell’osservazione della Terra e dei lanciatori.
Tante le sfide sul tavolo della Conferenza Ministeriale, che dovrà decidere la destinazione di 12,5 miliardi nei prossimi tre anni, che potrebbero aiutare a decollare nuovi progetti, come il sistema per evitare il rischio di collisione fra i satelliti (Automated satellite collision avoidance), o programmi per la tutela del pianeta che vanno dalla sorveglianza dei rischi legati alle tempeste geomagnetiche e alle minacce degli asteroidi vicini alla Terra. I finanziamenti saranno anche destinati alla continuità di progetti avviati da tempo, ad esempio con altri sei satelliti sentinella per il programma Copernicus condotto da Esa e Commissione Europea per l’osservazione della Terra. Si discuterà inoltre di lanciatori e tecnologie per il futuro.
L’osservazione della Terra è anche uno dei principali cavalli di battaglia dell’Italia, che a Siviglia è rappresentata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per lo spazio, Riccardo Fraccaro, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Giorgio Saccoccia, e il segretario del Comitato interministeriale per lo spazio ed aerospazio, ammiraglio Carlo Massagli. “L’Italia farà valere il proprio status di membro fondatore e terzo contributore dell’Esa, siamo uno dei pochi Paesi a poter garantire una filiera completa nel settore dello spazio e a esprimere prodotti e competenze di eccellenza in tutti i settori”, ha rilevato Fraccaro.
Per Saccoccia “l’Italia arriva ben preparata al tavolo della Conferenza Ministeriale dell’Esa” con l’obiettivo di “dare continuità alle tematiche avviate”, ha aggiunto riferendosi al “ruolo di guida che l’Italia riveste in Europa nel settore dell’osservazione della Terra” e in particolare nel programma Copernicus. Un impegno, ha osservato, che “rappresenta un grande ritorno per la nostra industria”.
Importante anche il ruolo dell’Italia nel settore del trasporto spaziale, con i lanciatori e con la navetta Spacerider, il primo veicolo spaziale europeo in grado di raggiungere l’orbita e di rientrare a Terra. Un settore, ha detto il presidente dell’Asi, nel quale “cercheremo di fare del nostro meglio non solo per dare un segnale, ma per attrarre la partecipazione di altri Paesi”.
Grande l’interesse anche nell’esplorazione, “quantomeno in quella robotica su Marte o in quella umana della Luna. In entrambi i settori – ha detto Saccoccia – vogliamo avere un ruolo guida in Europa”. Si discuterà anche della Stazione Spaziale Internazionale e del possibile prolungamento della sua vita operativa fino al 2024, compatibilmente con le risorse disponibili, ma in futuro non si esclude di poter arrivare al 2028.