Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi, dopo le ricerche che lo indicano come una cometa, uno studio dimostra in modo inequivocabile che il misterioso intruso del Sistema Solare Oumuamua non è una astronave aliena
Se qualcuno avesse avuto ancora dei dubbi, dopo le ricerche che lo indicano come una cometa, una nuova analisi dimostra in modo inequivocabile che il misterioso intruso del Sistema Solare Oumuamua non è una astronave aliena. Pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, lo studio si deve ai ricercatori guidati da Matthew Knight, dell’Università americana del Maryland.
I primi dati sulle “strane caratteristiche” di Oumuamua, come l’anomala accelerazione e l’insolita traiettoria, avevano indotto alcuni ricercatori a ipotizzare che si trattasse di un oggetto artificiale, come un veicolo mandato da un’altra civiltà. Ma la ricerca, basata sull’analisi degli studi precedenti, suggerisce fortemente che Oumuamua abbia un’origine puramente naturale.
“Non abbiamo mai visto nulla di simile a ‘Oumuamua nel nostro Sistema Solare” ha detto Knight. Per esempio la sua forma allungata simile a un sigaro. Tuttavia, ha aggiunto “l’ipotesi del veicolo spaziale alieno è un’idea divertente, ma suggeriamo che esistono molti fenomeni naturali che potrebbero spiegarlo”, a partire dal colore rosso scuro, simile a molti piccoli oggetti osservati nel nostro sistema planetario. Oumuamua ha inoltre accelerato lungo la sua traiettoria, in modo simile a come fanno le comete e per questo l’ipotesi prevalente è che si tratti di una cometa aliena. Ma il ricercatore ammette che non sono state trovate le prove di emissioni gassose che tipicamente creano questa accelerazione: “non c’è – ha detto – una chioma di polvere e gas che circonda le comete attive, né una coda di polvere o getti di gas”.
Secondo i ricercatori l’oggetto potrebbe essere stato espulso dalla forza di gravità di un pianeta gigante in orbita attorno a un’altra stella. Inoltre non vedono l’ora di utilizzare il telescopio Large Synoptic Survey Telescope (LSST), che dovrebbe essere operativo nel 2022, presso l’Osservatorio di Cerro Pachón in Cile, per cercare altri visitatori del Sistema Solare in modo da comprendere meglio anche l’identità di Oumuamua.