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Lo scienziato Claudio Grimaldi crea modello matematico per cercare vita nello spazio

Il ricercatore italiano Claudio Grimaldi ha applicato un modello matematico per realizzare una stima del numero di segnali extraterrestri in grado di raggiungere la Terra. Siamo davvero soli nell’universo?

(TgCom24)

È ormai da anni che la scienza è alla ricerca di tracce di forme di vita extraterrestri, ma finora i numerosi tentativi compiuti si sono rilevati infruttuosi o comunque non in grado di dare una risposta certa alla domanda che affascina da sempre l’uomo: “Siamo davvero soli nell’universo?”. Per provare ad affrontare la questione da un punto di vista differente, il ricercatore Claudio Grimaldi ha deciso di ricorrere alla matematica  per determinare la probabilità che nella Via Lattea siano presenti delle civiltà extraterrestri evolute.
Il metodo utilizzato dal fisico è stato descritto sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, nota anche come Pnas (Proceedings of the National Academy of Sciences)

Alla ricerca di forme di vita intelligenti

“Ho applicato un teorema di probabilità, noto come teorema di Bayes, alla ricerca di possibili segnali extraterrestri tramite radiotelescopi”, spiega lo studioso del Politecnico di Losanna (Svizzera).“Il metodo utilizza dati raccolti dai radiotelescopi (o che verranno raccolti nel futuro) per dedurre il possibile numero di segnali extraterrestri, emessi entro la nostra galassia, che arrivano alla Terra”.
Stando alle dichiarazioni di Grimaldi, se anche un singolo segnale venisse rilevato nel raggio di 500 anni luce dal pianeta, ciò indicherebbe la presenza di almeno 10.000 civiltà aliene nella Via Lattea, un numero sorprendentemente alto.
Si tratta del metodo più facile ed economico per stabilire se nella galassia esistono delle civiltà in possesso di una tecnologia simile a quella utilizzata dagli esseri umani.

Segnali dallo spazio

“Rilevare un solo segnale entro un raggio di 500-1.000 anni luce implicherebbe che almeno una stella su un milione ospiti o abbia ospitato una civiltà tecnologica”, chiarisce Claudio Grimaldi. “Estendendo il risultato a tutta la galassia, potremmo ragionevolmente supporre l’esistenza di almeno 10.000 civiltà in possesso di tecnologie in grado di emettere dei segnali radio”.
Al contrario, l’assenza di segnali a una distanza di 40.000 anni luce dalla Terra implicherebbe l’assenza di altre civiltà in possesso di strumentazioni simili nella Via Lattea.

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